La Nuova Sardegna

Sassari

Giudice di pace, l’ufficio rischia la chiusura

Wheeler: «Soluzione estrema e non voluta, siamo costretti». Gli avvocati: «Salvare servizio essenziale»

07 giugno 2018
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PORTO TORRES. «Se permane l'attuale situazione relativa al personale del Comune e ai limiti del bilancio l’Ente sarà costretto - pur trattandosi di una soluzione estrema e non voluta - a chiudere l'ufficio del giudice di pace». Cosi il sindaco Sean Wheeler dopo la riunione organizzata martedì scorso nella sala consiliare con gli avvocati turritani.

«L’amministrazione si è impegnata anche a svolgere eventuali verifiche per cercare soluzioni alternative – aggiunge il primo cittadino – e se queste non saranno trovate in tempi brevi l’ufficio sarà chiuso». L’incontro chiarificatore era stato richiesto più volte dai legali di Porto Torres che lamentavano la carenza di personale, aggravata dall’assenza prolungata del direttore amministrativo, che rischiava di compromettere definitivamente il regolare funzionamento dell’ufficio, portandolo alla sua inevitabile chiusura. Allo stato attuale c’è solo l’assistente giudiziario e le sue legittime assenze, secondo gli avvocati, determinano la paralisi del servizio. Eppure due anni fa il consiglio comunale si era espresso a favore del mantenimento del servizio, soprattutto dopo che anche il consiglio dell’ordine degli avvocati di Sassari aveva dichiarato, attraverso il presidente Mariano Mameli, la sua contrarietà alla soppressione dell’ufficio del giudice di pace a Porto Torres. Da allora ad oggi, però, l’ufficio presenta le stesse difficoltà che potrebbero essere risolte solo dall’amministrazione comunale. «Durante l’incontro abbiamo dimostrato al sindaco – dice l’avvocato Antonello Urru –, attraverso il corposo numero di processi e di cause civili, che il carico di lavoro è pari a ogni singolo giudice di pace di Sassari: chiudere Porto Torres significa privare la città di un servizio importante». (g.m.)

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