La Nuova Sardegna

Sassari

Operatori del Parco ancora senza una sede

di Gavino Masia
Operatori del Parco ancora senza una sede

Le 42 imprese avevano suggerito un immobile nel centro di Cala D’Oliva Ma senza un regolamento, la Conservatoria non può assegnare gli edifici

17 giugno 2018
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PORTO TORRES. Da qualche settimana le attività turistiche lavorano a pieno regime sul Parco nazionale dell’Asinara e i 42 operatori che offrono servizi lamentano di non avere ancora una sede logistica a disposizione sull’isola. L’associazione no profit Ass.o.Asinara aveva inoltrato diversi mesi fa una richiesta ufficiale alla Conservatoria delle coste per la concessione di un immobile in uso non commerciale sul Parco. E lo aveva fatto con largo anticipo proprio per poter programmare al meglio l’arrivo dei primi ponti festivi e della bella stagione. Il locale che gli operatori si erano permessi di suggerire era quello utilizzato in passato dagli operai ex Ifras, alla sinistra della chiesa di Cala d’Oliva, logisticamente perfetto per i vari operatori che svolgono servizio all’Asinara. «Nonostante tutte le raccomandazioni da parte degli enti preposti – dicono gli operatori di Ass.o.Asinara – le 42 attività economiche del Parco rimangono ancora senza una sede logistica all’interno dell’isola: è passato ormai un anno da quando la richiesta è stata inoltrata alla Conservatoria delle coste, titolare del 90 per cento degli immobili dell’Asinara, ma nonostante il parere positivo dell’Ente Parco e del Comune di Porto Torres, favorevoli a concedere un immobile a uso logistico a Cala D’Oliva, la risposta da parte della Regione tarda ad arrivare».

A stagione inoltrata gli operatori si trovano dunque a svolgere il loro lavoro senza possibilità di avere un appoggio che consenta di operare in maniera dignitosa. «Vogliamo ricordare che il 90 per cento degli operatori sono donne e che l’alloggio verrebbe utilizzato senza scopo di lucro, ma semplicemente per avere un punto d’appoggio e poter evitare viaggi e rientri in orari spesso proibitivi».

Le motivazioni della Conservatoria delle coste sono quelle di non aver ancora approvato un regolamento sull’uso delle foresterie, e quindi di non poter cedere gli alloggi in maniera provvisoria. Una situazione di stallo in piena stagione turistica, insomma, che non giova comunque a chi sta offrendo servizi importanti ai visitatori.

Gli operatori sono dispiaciuti che le lungaggini burocratiche degli enti pubblici finiscano sempre per coinvolgere il lavoro di chi si impegna tanto per promuovere quest'isola sotto l'aspetto naturalistico, culturale e sociale.

«Quello che ci spaventa – concludono –, al di là della mancanza di risposte, è che oltre ad Ass.o.Asinara sono tante le associazioni che hanno fatto richiesta (pensiamo ad esempio all’associazione “Libera”), e tutti si vedranno negare questo diritto durante la stagione 2018. Con buona pace dei propositi e degli eventi in programma per l’estate».

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