La Nuova Sardegna

Sassari

«A Chilivani ci sentiamo abbandonati»

Ozieri, il sindaco e la giunta hanno incontrato i residenti della borgata

30 luglio 2018
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OZIERI. “A Chilivani si cambia!” è stato sentito da generazioni di viaggiatori ma oggi è quello che invece vorrebbero sentire i residenti, i pochi rimasti, in una borgata che abbandonata dalle Ferrovie dello Stato si sentono lontani anche da Ozieri. Nel programma di incontri con i quartieri, il sindaco Marco Murgia e la giunta al completo, presenti anche tutti gli esponenti delle opposizioni in consiglio, hanno voluto confrontarsi con i chilivanesi per recepire proposte e sentire le difficoltà «che conosciamo bene – ha detto Murgia in apertura – ma che vorremmo mettere in fila scegliendo quelle più veloci da attuare».

La sofferenza, per una frazione che ha vissuto anni di grande vivacità e movimento, con scuole e servizi primari, durante l’incontro svoltosi all’interno del salone parrocchiale è emersa in tutta la sua drammaticità. La presenza delle Ferrovie si fa sentire soprattutto per quanto riguarda le proprietà di strade ed edifici e crea un blocco difficile da superare». «La difficoltà che abbiamo a Chilivani è proprio legata alla commistione di beni che sono nel migliore dei casi in Comune con le Ferrovie e nel peggiore solo di loro proprietà – ha aggiunto il sindaco –. La strada che porta alla stazione ad esempio non è di nostra competenza e noi non abbiamo possibilità di intervento».

Dei circa duecento residenti alla riunione si sono presentati in venti e la prima lamentela ha riguardato l’odore prodotto dal bio digestore adiacente al cavalcavia della provinciale. «La nostra preoccupazione è che si avvii nella zona industriale anche la costruzione dell’impianto di smaltimento carcasse per la produzione di energia», hanno detto i cittadini. Se l’azienda dovesse decidere di dare il via alla realizzazione dell’impianto, ha spiegato il sindaco, però ci sarebbe ben poco da fare poiché sono state ottenute tutte le autorizzazioni da più di un anno e il Comune potrebbe solo vigilare sulle corrette procedure di costruzione.

L’illuminazione degli ingressi alla borgata è stata un’ulteriore richiesta avanzata per salvaguardare soprattutto l’incolumità dei migranti, che a piedi o in bicicletta nelle ore serali e notturne camminano a bordo strada. Infine l’apertura di una strada d’accesso a una struttura commerciale che permetterebbe alle persone anziane di andare a far la spesa senza dover attraversare il pericolosissimo anello rotatorio della provinciale.

Francesco Squintu

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