Sassari, piccoli portatori crescono: «Innamorati della Faradda»
di Luca Fiori
Saranno 17 i gruppi di piccoli portatori che sfileranno per le vie del centro storico. Per quasi un mese hanno rinunciato a qualche ora di mare per imparare i passi
03 agosto 2018
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SASSARI. Per tre settimane hanno rinunciato a qualche ora di mare e all’appuntamento quotidiano con il pallone per imparare i passi e prendere confidenza con il peso del candeliere e il ritmo del tamburo.
Ma per Simone e Alessandro Oggiano, fratelli di 12 e 10 anni, la preparazione della sfilata con il mini candeliere dei Contadini è stata tutt’altro che un sacrificio. «Ho partecipato la prima volta alla sfilata dei Mini Candelieri a 4 anni» racconta con orgoglio Simone, sguardo fiero e rasatura fresca fresca da sfoggiare domenica nel tragitto da Porta Sant’Antonio alla chiesa di Santa Maria.
«Per me è una vera passione» spiega, mentre insieme al fratello più piccolo controlla che il “cappelletto” e i tradizionali “bora bora” siamo pronti per rendere il piccolo cero votivo degno di sfilare davanti a migliaia di occhi incuriositi.
Già da metà luglio - sotto gli sguardi divertiti ed emozionati di genitori e nonni - gli aspiranti portatori si sono dati appuntamento quasi ogni sera nei vicoli e nelle piazzette del centro storico per preparare la ventunesima edizione della festa, nata grazie all’ex presidente dell’Intergremio Tonino Spada come una sorta di vivaio dei futuri portatori dei ceri che i Gremi fanno sfilare il 14 agosto come ringraziamento alla Madonna.
«Simone e Alessandro sono sempre stati appassionati di Candelieri - spiega con emozione la mamma Consuelo Paddeu - e quest’anno oltre a sfilare con il mini candeliere dei Contadini parteciperanno per la prima volta anche alla Faradda del 14, portando i nastri per il candeliere vero, proprio dei Contadini. Io sono nipote di portatori di candeliere da generazioni - aggiunge la mamma - e sono felice di aver trasmesso questa passione ai miei figli, anche Giorgia la piccolina di casa che ha 4 anni è già innamorata e non vede l’ora di vedere i fratelli sfilare». Per i gremi di candeliere Simone, Alessandro e gli altri 200 bambini (l’età massima consentita per sfilare è 13 anni) che domenica invaderanno corso Vico al ritmo dei tamburi e a passo di danza, rappresentano il futuro della Faradda. «Cerchiamo di instradarli e di farli innamorare di questa festa che è la più importante per la città - spiega Tony Caggiari gremiante dei Contadini e per 15 anni portatore - perché grazie a loro la tradizione non morirà mai». Domenica saranno 17 i gruppi che parteciperanno alla sfilata dei Mini, organizzata dal Comune e dall’Intergremio, l’associazione che riunisce tutti i gremi che qualche giorno fa per il terzo anno consecutivo ha portato i mini candelieri nel reparto di Pediatria per strappare un sorriso ai piccoli pazienti. In questi ultimi giorni non solo nelle piazze del centro storico si ripassano i passi più complicati da ballare sotto il candeliere e si completa l’allestimento del cero. In quasi tutti i quartieri della città il suono del tamburo si è fatto più insistente, segnale che la festa di avvicina. «Contiamo molto su questa che ormai è diventata una tradizione - spiega Marco Dettori, vice presidente dell’Intergremio - trasmettere la passione per la nostra festa anche ai più piccoli ci fa guardare con fiducia al futuro».
Ma per Simone e Alessandro Oggiano, fratelli di 12 e 10 anni, la preparazione della sfilata con il mini candeliere dei Contadini è stata tutt’altro che un sacrificio. «Ho partecipato la prima volta alla sfilata dei Mini Candelieri a 4 anni» racconta con orgoglio Simone, sguardo fiero e rasatura fresca fresca da sfoggiare domenica nel tragitto da Porta Sant’Antonio alla chiesa di Santa Maria.
«Per me è una vera passione» spiega, mentre insieme al fratello più piccolo controlla che il “cappelletto” e i tradizionali “bora bora” siamo pronti per rendere il piccolo cero votivo degno di sfilare davanti a migliaia di occhi incuriositi.
Già da metà luglio - sotto gli sguardi divertiti ed emozionati di genitori e nonni - gli aspiranti portatori si sono dati appuntamento quasi ogni sera nei vicoli e nelle piazzette del centro storico per preparare la ventunesima edizione della festa, nata grazie all’ex presidente dell’Intergremio Tonino Spada come una sorta di vivaio dei futuri portatori dei ceri che i Gremi fanno sfilare il 14 agosto come ringraziamento alla Madonna.
«Simone e Alessandro sono sempre stati appassionati di Candelieri - spiega con emozione la mamma Consuelo Paddeu - e quest’anno oltre a sfilare con il mini candeliere dei Contadini parteciperanno per la prima volta anche alla Faradda del 14, portando i nastri per il candeliere vero, proprio dei Contadini. Io sono nipote di portatori di candeliere da generazioni - aggiunge la mamma - e sono felice di aver trasmesso questa passione ai miei figli, anche Giorgia la piccolina di casa che ha 4 anni è già innamorata e non vede l’ora di vedere i fratelli sfilare». Per i gremi di candeliere Simone, Alessandro e gli altri 200 bambini (l’età massima consentita per sfilare è 13 anni) che domenica invaderanno corso Vico al ritmo dei tamburi e a passo di danza, rappresentano il futuro della Faradda. «Cerchiamo di instradarli e di farli innamorare di questa festa che è la più importante per la città - spiega Tony Caggiari gremiante dei Contadini e per 15 anni portatore - perché grazie a loro la tradizione non morirà mai». Domenica saranno 17 i gruppi che parteciperanno alla sfilata dei Mini, organizzata dal Comune e dall’Intergremio, l’associazione che riunisce tutti i gremi che qualche giorno fa per il terzo anno consecutivo ha portato i mini candelieri nel reparto di Pediatria per strappare un sorriso ai piccoli pazienti. In questi ultimi giorni non solo nelle piazze del centro storico si ripassano i passi più complicati da ballare sotto il candeliere e si completa l’allestimento del cero. In quasi tutti i quartieri della città il suono del tamburo si è fatto più insistente, segnale che la festa di avvicina. «Contiamo molto su questa che ormai è diventata una tradizione - spiega Marco Dettori, vice presidente dell’Intergremio - trasmettere la passione per la nostra festa anche ai più piccoli ci fa guardare con fiducia al futuro».