La Nuova Sardegna

Sassari

Abbandonati nel porto in mezzo al nulla, odissea dei passeggeri a Porto Torres

di Gavino Masia
Abbandonati nel porto in mezzo al nulla, odissea dei passeggeri a Porto Torres

Nave in ritardo: «Per ore in fila in auto dentro un piazzale senza alcun servizio»

08 agosto 2018
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PORTO TORRES. Cinque ore incolonnati a bordo di auto diventate forni roventi e abbandonati in un porto senza servizi compresi, dopo l’assalto dei primi disperati, quelli igienici. è bastato un ritardo più lungo del solito perché le nuove banchine del porto commerciale mettessero in evidenza tutte le loro criticità logistiche e i disagi dei passeggeri costretti ad attendere l’imbarco per ore sotto il solleone perché non esiste una struttura di accoglienza.

A raccontare l’odissea vissita sabato scorso, una coppia che a bordo della propria auto era arrivata a Porto Torres per imbarcarsi sul traghetto Sharden della compagnia Tirrenia che avrebbe dovuto salpare alle 20,30 per Genova.

«Arrivando al porto alle ore 17 – ricorda la signora, di origine sarde – alla nostra destra abbiamo visto due navi, una della compagnia Grandi navi veloci e l’altra della Corsica Line. Le indicazioni stradali per gli imbarchi Tirrenia ci mandavano verso un molo di sinistra: qui abbiamo trovato un cancello chiuso e un addetto che ci comunicava che quello era un molo riservato alla compagnia Grimaldi».

Una prima criticità riguardava l’assenza di segnaletica per indicare esattamente la direzione per gli imbarchi nazionali e internazionali, dunque, risolta dopo diverse richieste ad alcuni operatori portuali che alla fine indirizzavano i coniugi verso i moli di destra dove erano ormeggiate le due navi viste precedentemente.

«Arrivati finalmente a destinazione – racconta la passeggera -, abbiamo trovato poliziotti e addetti del porto che hanno controllato i biglietti e ci hanno detto che la nave era in ritardo avendo effettuato due traversate giornaliere».

Dopo tanto peregrinare a bordo dell’auto, comunque, gli addetti portuali davano le carte di imbarco e organizzavano le file delle auto chiedendo di spegnere i motori per evitare inquinamenti. «In quel momento sul molo esistevano una trentina di auto accodate e bloccate su tre file che, col passare del tempo, sono aumentate considerevolmente e il numero finale dei passeggeri in attesa sul molo è stato di circa 1300 secondo le informazione dateci più tardi a bordo della nave».

Sulla banchina, in attesa della nave, alla fine c’erano solo le auto in sosta, i passeggeri e due baracche con i servizi igienici. «Per il resto – lamenta la signora – nessun punto di ristoro e niente ombra: ci sembrava di essere in un forno, situazione da Medioevo e abbandonati a noi stessi, senza nessuna informazione. Eravamo nel nulla assoluto. Si poteva vedere un caseggiato con un bar in lontananza, ma per raggiungerlo occorreva percorrere circa un chilometro di strada a piedi sotto il sole e circa 40 gradi di temperatura percepita».

I passeggeri - turisti italiani e stranieri provenienti principalmente dal nord Europa – sono rimasti in quelle condizioni fino alle 21,30. La nave “Sharden” della Tirrenia ha infatti attraccato al molo alle 20,30 e ha completato lo scarico verso le 21,30, poi ha imbarcato tutte le auto e i passeggeri che erano sulla banchina, partendo finalmente alle 22,30 circa. «L’accoglienza a bordo è stata buona – conclude la signora - e l’arrivo a Genova è stato alle 8,30 del mattino seguente, praticamente in orario. Sono nata in Sardegna, scappata al nord per problemi di malaria, e sono sempre stata orgogliosa di essere sarda: ma sabato mi sono vergognata dell’accoglienza della mia gente, veramente indecente».

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