La Nuova Sardegna

Sassari

Sigilli della Finanza nella casa di riposo totalmente abusiva

di Luca Fiori
Sigilli della Finanza nella casa di riposo totalmente abusiva

All’interno di un’abitazione privata sette anziani allettati  Scoperte due lavoratrici in nero. Denunciata la proprietaria 

10 agosto 2018
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SASSARI. Gli anziani venivano trattati con le dovute cure e l’ambiente in cui soggiornavano - seppure un po’ ristretto - era accogliente e pulito, ma chi li accudiva, li lavava e preparava loro da mangiare era privo di qualsiasi tipo di autorizzazione e titolo per farlo.

Era totalmente abusiva - hanno scoperto gli uomini della guardia di finanza - la casa di riposo che, nel quartiere di Monte Rosello, ospitava sette anziani, cinque dei quali allettati e non autosufficienti.

Il blitz all’interno di un appartamento di una palazzina di via Baldedda degli uomini del nucleo di polizia economico finanziaria, coordinati dal tenente colonnello Marco Sebastiani, i giorni scorsi ha portato alla denuncia per la proprietaria dell’abitazione, una sassarese di poco più di 50 anni, per una serie di illeciti che vanno dalla mancanza di autorizzazioni all’impiego di lavoratori in nero.

Dall’ispezione delle Fiamme Gialle è emerso che la struttura operava in mancanza assoluta delle autorizzazioni amministrative necessarie. I controlli, svolti anche con l’ausilio del personale dell’Assl di Sassari, hanno permesso di accertare che nella casa di riposo, oltre al titolare, lavoravano infatti in nero due collaboratrici, più una terza impiegata saltuariamente, impegnate per la pulizia delle camere. Durante le verifiche all’interno dell’abitazione sono intervenuti - su richiesta della Finanza - anche i funzionari del Sian, il Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione dell’azienda sanitaria e quelli del Servizio igiene e sanità pubblica. C’è voluto poco per scoprire che all’interno della casa di riposo mancava anche l’autorizzazione che consente di preparare e somministrare alimenti.

La guardia di finanza ha accertato inoltre - tra lo stupore degli anziani ricoverati - che la struttura non poteva essere adibita a casa di riposo non solo per la mancanza delle autorizzazioni ma anche per il rapporto tra metri quadri disponibili e numero degli alloggiati che era notevolmente inferiore a quello previsto dalla legge. Oltre all’inidoneità dei locali e alla violazione del protocollo Haccp - i finanzieri - hanno constatato infine la totale inosservanza delle norme fiscali - tributarie che regolano la materia, avendo rilevato la mancanza di documenti fiscali rilasciati ai parenti degli anziani per la degenza nella struttura. Tutto avveniva dunque assolutamente in nero e la cosa probabilmente sarebbe andata avanti ancora per molto tempo se gli uomini del comando di via Gavino Pinna non avessero ricevuto una soffiata.

Così qualche giorno fa i finanzieri hanno deciso di vederci chiaro e sono andati a suonare al campanello della casa di riposo “fantasma”. Quando la titolare li ha fatti accomodare e i finanzieri hanno chiesto di vedere le autorizzazioni la donna è sbiancata, poi ha dovuto ammettere di non essere in regola. Le indagini però non sono concluse. La guardia di finanza sta cercando di verificare se ci siano state irregolarità sia dal punto penale che tributario per eventuali prestazioni infermieristiche rese da operatori sanitari esterni di volta in volta chiamati per la prestazione di specifici servizi all’interno della struttura abusiva.

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