I pagamenti bloccati
Premi, gli allevatori di suini si appellano alla Regione
SASSARI. Gli allevatori del nord Sardegna lanciano l’appello: «La Regione deve aiutarci con i fondi al più presto». Si riapre nel nord Sardegna la polemica, mai sopita, legata alla legge sulla...
19 settembre 2018
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SASSARI. Gli allevatori del nord Sardegna lanciano l’appello: «La Regione deve aiutarci con i fondi al più presto». Si riapre nel nord Sardegna la polemica, mai sopita, legata alla legge sulla suinicoltura sarda. A rispondere ai tanti allevatori, che nelle giornate scorse hanno cercato una spiegazione all’annosa questione attraverso una serie di incontri, è stato Pier Mario Manca: « È necessaria l’emanazione di un decreto ad hoc», ha dichiarato Manca.
Un settore, quello dell’allevamento dei suini, da sempre, afflitto da problematiche legate alla Psa (peste suina africana). Criticità, quest’ultima che nonostante il programma adottato dalla Regione, a distanza di circa due anni, stenta a vedere una soluzione che dia ai pastori la possibilità di risollevarsi dalla crisi. Questa lacuna porta con sé una gravosa conseguenza: il blocco del premio comunitario dovuto agli allevatori che hanno aderito alla Misura 14 “Benessere animale”. Quest’ultima sostiene il miglioramento del benessere animale e della qualità delle produzioni zootecniche, attraverso l’adozione di impegni aggiuntivi alla ordinaria conduzione degli allevamenti. La “normale conduzione” di cui si parla, che nel resto d’Italia vede la misura applicata con successo, in Sardegna rimane arenata a causa della peste. La questione sarda riguarderebbe, infatti, il contrasto, irrisolto, tra quanto previsto dal bando stesso e la normativa per la lotta contro la peste suina africana. Così gli allevatori si sono visti applicare una penale del 100 per cento: «Il mancato pagamento delle provvidenze comunitarie, non è legato ad una nostra negligenza- dichiarano gli allevatori, ma ad una mancata certificazione dell’azienda suinicola, da parte dei veterinari, nei tempi previsti dal bando della misura. A pagare il prezzo di questo ritardo, come sempre, siamo noi. (d.d.)
Un settore, quello dell’allevamento dei suini, da sempre, afflitto da problematiche legate alla Psa (peste suina africana). Criticità, quest’ultima che nonostante il programma adottato dalla Regione, a distanza di circa due anni, stenta a vedere una soluzione che dia ai pastori la possibilità di risollevarsi dalla crisi. Questa lacuna porta con sé una gravosa conseguenza: il blocco del premio comunitario dovuto agli allevatori che hanno aderito alla Misura 14 “Benessere animale”. Quest’ultima sostiene il miglioramento del benessere animale e della qualità delle produzioni zootecniche, attraverso l’adozione di impegni aggiuntivi alla ordinaria conduzione degli allevamenti. La “normale conduzione” di cui si parla, che nel resto d’Italia vede la misura applicata con successo, in Sardegna rimane arenata a causa della peste. La questione sarda riguarderebbe, infatti, il contrasto, irrisolto, tra quanto previsto dal bando stesso e la normativa per la lotta contro la peste suina africana. Così gli allevatori si sono visti applicare una penale del 100 per cento: «Il mancato pagamento delle provvidenze comunitarie, non è legato ad una nostra negligenza- dichiarano gli allevatori, ma ad una mancata certificazione dell’azienda suinicola, da parte dei veterinari, nei tempi previsti dal bando della misura. A pagare il prezzo di questo ritardo, come sempre, siamo noi. (d.d.)
