La Nuova Sardegna

Sassari

Porto Torres, la sala prove per le band continua a essere un sogno

di Gavino Masia
Porto Torres, la sala prove per le band continua a essere un sogno

É trascorso un anno da quando la giunta comunale aveva promesso l’apertura C'era l'idea di un bando pubblico. I musicisti costretti a emigrare

25 settembre 2018
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PORTO TORRES. Ci sono diverse band musicali locali che si stanno facendo onore nei palcoscenici sardi e nazionali e altri giovani che imbracciano uno strumento con il sogno di potersi esibirsi dal vivo. Musicisti nati e cresciuti a Porto Torres che sperano da anni di avere a disposizione il Centro di creatività giovanile finanziato nel 2010 dalla Regione - da sempre chiuso al pubblico - con una somma di 160mila euro. Si tratta di uno spazio al piano terra della Casa delle Associazioni, in via Principe di Piemonte, dotato di cabina insonorizzata, strumenti musicali, portoncino blindato, arredi per la sala computer e sistema condizionamento dei locali. L’amministrazione comunale aveva aperto per la prima volta lo scorso novembre le stanze che ospitavano le sale musica e computer, in previsione dell’avvio delle procedure ad evidenza pubblica per la loro gestione. A distanza di un anno non esiste però nessun provvedimento che giustifichi le belle intenzioni dichiarate a più riprese dai rappresentanti della giunta comunale, alle parole non sono seguiti i fatti, e questo diventa penalizzante per tutti i ragazzi che nel tempo libero volevano dedicarsi alle attività musicali. Oltre che per i musicisti che sono costretti ad emigrare in altri luoghi, pagando cifre importanti per poter provare il loro repertorio da proporre nelle piazze e all’interno dei locali. Non sono ovviamente mancate le segnalazioni in consiglio comunale, soprattutto da parte dell’ex assessore Costantino Ligas, ma le risposte date dagli assessori di turno sul ritardo per l’apertura del Centro erano sempre le stesse: al piano terra mancavano i servizi per i disabili e il completamento dell’impianto elettrico. Bisognava poi ricorrere al mercato elettronico delle pubbliche amministrazioni per l’acquisto dei materiali. Sembra però paradossale che dopo circa un anno non si è proceduto alla risoluzione dei piccoli problemi citati dalla maggioranza pentastellata, che finora non ha rispettato l’impegno preso. Eppure l’assessora alle Politiche sociali, Rosella Nuvoli, era stata chiara in occasione della prima e unica apertura del Centro giovanile di dieci mesi fa. «Daremo mandato agli uffici di procedere con un bando che possa essere pubblicato nei primi mesi dell'anno – aveva assicurato – e vorremmo che si creasse una forte sinergia tra le associazioni: in questo modo il Centro potrà davvero diventare una delle principali realtà culturali e aggregative della città». Niente è cambiato.

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