La Nuova Sardegna

Sassari

Il comitato: sembra uno scherzo

di Barbara Mastino

OZIERI. Mentre si prepara la mobilitazione, popolare, politica e istituzionale, contro la proposta di delibera che declassa la Chirurgia di Ozieri e di fatto elimina ogni ipotesi di classificazione...

30 settembre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





OZIERI. Mentre si prepara la mobilitazione, popolare, politica e istituzionale, contro la proposta di delibera che declassa la Chirurgia di Ozieri e di fatto elimina ogni ipotesi di classificazione di primo livello, tante voci si aggiungono a quella del consiglio comunale che nei giorni scorsi aveva levato gli scudi contro questa ipotesi.

Nella tarda serata di giovedì i sindaci dell’Unione del Logudoro si sono riuniti per fare quadrato contro il declassamento del Segni appoggiando all’unanimità la protesta e dicendosi pronti a sostenerne qualsiasi azione. I sindaci hanno anche discusso della possibilità di restituire le fasce tricolori al Prefetto, ma questa soluzione è stata al momento accantonata perché per alcuni si tratta di un gesto inflazionato che può anche essere controproducente.

Nel contempo si levano anche le voci di alcuni consiglieri regionali del territorio. Marcello Orrù, Fratelli d’Italia, parla di un duro colpo, inaccettabile e vergognoso, della giunta Pigliaru all’ospedale e al territorio di Ozieri, invocando il salvataggio, e anzi il potenziamento, del Segni; Gaetano Ledda, con gli altri consiglieri de La Base, ha presentato già giovedì una interrogazione in merito rimarcando il rischio che l’ospedale di Ozieri diventi una appendice di quello di Alghero; Daniele Cocco, Art. 1, che critica la mancanza di rispondenza della proposta di delibera ai carichi di lavoro storico del nosocomio ozierese ed parla di delibera in netto contrasto con quanto scritto nella legge di riforma della rete ospedaliera.

Tra le voci critiche non mancano quelle degli addetti ai lavori, in particolare di coloro che rivestono la duplice veste di medici e consiglieri comunali. Nico Mundula, del gruppo di opposizione Progetto Ozieri, chirurgo nel Segni, punta il dito contro una riorganizzazione che «è un chiaro tentativo di cancellare del tutto la Chirurgia di Ozieri, che pure continua a effettuare un numero maggiore di interventi di reparti come quello di Alghero o di altri ospedali che hanno addirittura ottenuto subito la classificazione di primo livello. Abbiamo bisogno di una riforma – dice Mundula – ma non di questa, che è un vero e proprio fallimento perché non mette al centro il cittadino».

Se la delibera dovesse essere approvata, a Ozieri potranno essere eseguiti solo interventi di media e bassa complessità: nessuna urgenza, quindi, ma solo interventi programmati.

A pagarne le conseguenze sarà in primo luogo il Pronto Soccorso, il cui primario, Margherita Molinu, consigliere del gruppo di minoranza Prospettive, vede già scenari foschi all’orizzonte. «Il compito di accogliere i pazienti e di indirizzarli verso gli specialisti o la chirurgia rimane sempre in capo al Pronto Soccorso – dice la dottoressa Molinu – ma non avendo più a disposizione chirurghi in ospedale per le operazioni d’urgenza diventeremo unicamente una sorta di centro di smistamento. Il Pronto Soccorso, in pratica, collasserà, perderà la sua funzione primaria e a questo punto cosa potrà impedire la sua chiusura?», è l’amara conclusione.

L’alleanza con Alghero ha soltanto penalizzato Ozieri, è il pensiero di entrambi i medici.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative