La Nuova Sardegna

Sassari

Giudice di pace, la chiusura è ormai decisa

Giudice di pace, la chiusura è ormai decisa

Il sindaco: «Passo sofferto ma necessario». Alessandro Carta: «Assenza totale di programmazione»

02 ottobre 2018
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PORTO TORRES. Si doveva discutere la proposta di chiusura dell’Ufficio del Giudice di pace, è diventata l’occasione per effettuare una ricognizione sulla situazione complessiva del personale del Comune turritano. Il sindaco Sean Wheeler ha ribadito le ragioni alla base della sofferta decisione di procedere alla chiusura dell’ufficio («ce la portiamo appresso da oltre un anno e mezzo, non ci sono più le condizioni per garantire l'apertura, abbiamo tentato ogni strada possibile per far in modo che restasse aperto»), i lavori della commissione hanno visto gli interventi iniziali dei consiglieri d’opposizione Davide Tellini e Alessandro Carta.

«Esprimo piena contrarietà alla chiusura come avevo già detto due anni fa, presenti i rappresentanti dell’Ordine degli avvocati», ha affermato Alessandro Carta, mentre Davide Tellini ha parlato di «rassegnazione da parte del sindaco» chiedendo lumi sulla natura del problema: «É economico o di personale?». Tellini pur sostenendo che diversi servizi sono sguarniti, ha pregato il primo cittadino di sospendere la decisione per esplorare le possibilità alternative «poiché una chiusura comporterebbe una serie di problematiche logistiche già evidenziate dagli stessi avvocati».

Il sindaco Wheeler ha ribadito «la non felicità rispetto alla chiusura» e ha poi chiamato , in causa il dirigente del Comune Flavio Cuccureddu che ha spiegato nei dettagli la situazione del personale dell’ente, quella relativa alle pratiche dell'Ufficio del Giudice di pace e le varie possibilità esplorate. Una linea sostenuta dalla consigliera Loredana De Marco che ha parlato di «scelta di necessità e non di volontà». Alle opposizioni non è rimasto altro che prendere atto della realtà.

«Prendo atto di una situazione difficile da gestire e che andava gestita diversamente prima», ha concluso Davide Tellini , mentre Alessandro Carta ha spiegato come «questa situazione anche in altri settori è figlia dell’assenza di programmazione in questi tre anni, altri uffici sono sguarniti. Questa è la prova di quanto diciamo da 36 mesi». (e.f.)

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