«Smartphone zombie», a Sassari arrivano le prime multe

di Luigi Soriga
«Smartphone zombie», a Sassari arrivano le prime multe

Sguardo fisso sul display e totale noncuranza del traffico: sanzioni da 17 euro. La campagna dei vigili urbani si è svolta in viale Mancini e in viale Italia

13 ottobre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. È un rettangolino cannibale che inghiotte l’attenzione, una calamita che incolla a sé lo sguardo. E che trasforma le persone, telefonino in mano, in una sorta di zombie deambulanti. Assorti nel leggere i messaggi whatsapp, a scorrere col pollice i post su Facebook, a rispondere alle chat con due mani, concentrati su tutto tranne che su ciò che gli succede intorno: comprese le auto che passano davanti.

La polizia municipale, non a caso, ha chiamato questa campagna di sensibilizzazione “smartphone zombie”, e ieri, tra numerosi cartellini gialli, paternali e avvertimenti, ha notificato anche i primi 15 verbali.

Ore 10.30, viale Italia in prossimità dell’incrocio con via Muroni. Una ragazza attraversa la strada un pizzico distratta: con una mano tiene al guinzaglio due cagnetti, con l’altra digita un messaggio sullo smartphone. Taglia in diagonale l’intera carreggiata nella sua bolla di introversione, senza badare alle auto e nemmeno alle divise che aveva di fronte. In pratica costituendosi con firma di colpevolezza.

Ore 11.20, viale Mancini. La pista pedo ciclabile è popolata da orde di smartphone zombie. A prestarci attenzione c’è un dettaglio che colpisce: se i ragazzi passeggiano in gruppo, allora c’è qualche possibilità che i telefonini restino dentro le tasche. La conversazione, per fortuna, ogni tanto silenzia le chat. Se invece qualcuno passeggia da solo, allora avrà quasi certamente lo smartphone in mano o incollato all’orecchio. (Fateci caso per qualche minuto, quasi come esperimento sociale: i riscontri fanno impressione). Come se “sloggarsi” un istante dalla comunicazione digitale e connettersi invece con i propri pensieri, con la propria intimità, o con il mondo reale che scorre ad altezza di sguardo, fosse una perdita di tempo prezioso.

Il problema che questa implosione dentro un display comporta dei rischi seri per l’incolumità, e le statistiche sugli investimenti dei pedoni ne sono una conferma.

Ore 11.25, di fronte al Quadrilatero. Una ragazza cammina in viale Mancini e attraversa l’incrocio con Corso Angioy. Nel bel mezzo dell’intersezione ci sono due vigili urbani e le loro motociclette. Controllano la condotta dei passanti, e come si comportano quando attraversano un crocevia senza strisce e particolarmente a rischio. Le direttive del comando sono queste: sanzionare solo i pedoni particolarmente distratti, che non guardano a destra e a sinistra, soprattutto se fuori dagli attraversamenti. La ragazza gli va incontro con gli occhi posati sul proprio smartphone. È talmente assorta che quando un’auto si ferma a un metro per farla passare, lei ha un sussulto e arretra di colpo. Caso emblematico di smartphone zombie, i vigili compilano il verbale.

«Il codice non prevede una violazione specifica sull’uso del telefonino per i pedoni – spiega il comandante Gianni Serra – però l’articolo 190 obbliga a prestare la massima attenzione quando si attraversa la strada. Un passante che ha lo sguardo rivolto sullo smartphone non rispetta queste prescrizioni, e mette a repentaglio la propria incolumità e quella altrui. Il nostro obiettivo è sensibilizzare i cittadini contro queste cattive abitudini ormai quotidiane, ed educarli a vivere le strade e la città con maggiore senso di responsabilità».

Le multe non sono salate, si tratta di 17 euro. E infatti la maggior parte degli “zombie”, dopo lo stupore iniziale, la prende sportivamente, come una giusta tiratina d’orecchie: nessuno aveva mai pensato che tuffarsi in mezzo al traffico con lo sguardo su un display, potesse costituire una infrazione.

In Primo Piano
Viabilità

Riaperta al traffico la strada statale 129 bis Macomer-Bosa

Le nostre iniziative