La Nuova Sardegna

Sassari

Sanna: «Colpo basso. Chi perde è il Pd»

di Vincenzo Garofalo
Sanna: «Colpo basso. Chi perde è il Pd»

Sondaggio elettorale, il sindaco spara a zero sul suo partito. E annuncia: «Proporrò una nuova, aperta e ampia coalizione»

20 ottobre 2018
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SASSARI. «L’unico dato reale è che il Pd è perdente». Il sondaggio commissionato dal Partito democratico per saggiare le intenzioni di voto dei sassaresi alle prossime elezioni comunali non è piaciuto al sindaco, Nicola Sanna. Non tanto per il risultato dell’indagine che lo relega all’ultimo posto fra i possibili candidati, con appena il 23,5 per cento dei sassaresi disposti ad affidargli un secondo mandato.

Non tanto per lo spauracchio M5S che si materializza sempre più, e con un gradimento del 37,8 per cento appare come il più probabile prossimo padrone di casa a Palazzo Ducale. Ad affievolirgli il sorriso non è nemmeno la sagoma dell’ex sindaco Nanni Campus che irrompe nuovamente sulla scena elettorale sassarese, preoccupando non poco tutte le forze politiche. La pillola amara per Nicola Sanna arriva, ancora una volta, da via Mazzini, dal suo Partito democratico, che ha commissionato un sondaggio all’Istituto Ixé di Trieste, inserendo fra le domande una contrapposizione fra il sindaco uscente e l’ex Gianfranco Ganau. «Una indagine della quale non ero a conoscenza e la cui divulgazione considero un colpo basso. Ma quello che è stato pensato per fare un danno alla mia persona e alla mia immagine pubblica, è in realtà un assist alle forze di opposizione. Non mi sento con le spalle al muro, la trovo un’indagine raffazzonata, in particolar modo nell’elaborazione delle domande, un'indagine che fa emergere un unico dato reale, per scoprire il quale non è necessario spendere del denaro degli iscritti al partito: il Pd, in questa fase politica, è perdente», precisa Sanna.

«Da parte mia continuerò a battermi, con serenità, all’interno del partito, al fianco di chi rivendica l’affermazione degli ideali e dei valori fondativi dello stesso, valori che sono spesso dimenticati da chi ne detiene la cosiddetta maggioranza. Valga come esempio su tutti l’assordante silenzio della dirigenza locale del Pd sui fenomeni di razzismo e fascismo verificatisi recentemente in città». Il sindaco ferito non lesina fendenti contro gli amici-nemici del Pd: «Altrettanto serenamente continuerò ad occuparmi innanzitutto del benessere e del futuro di Sassari e mi sottoporrò esclusivamente al giudizio di cittadine e cittadini proponendo loro una nuova, aperta e ampia coalizione. Farò tesoro della dura esperienza politica che ho dovuto affrontare all'interno del partito e che tante energie ha tolto all'azione politico-amministrativa. Un’azione che sta raccogliendo risultati tangibili in questo ultimo scorcio di consiliatura, come è naturale che avvenga».

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