La Nuova Sardegna

Sassari

Cordedda: basta liti troviamo l’accordo sul candidato di tutti

di Vincenzo Garofalo

Il segretario interviene dopo il sondaggio che boccia Sanna «Un grave errore diffonderlo, ma i dati ci servano di lezione»

25 ottobre 2018
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SASSARI. Il sondaggio elettorale che ha bocciato Nicola Sanna con appena un 23,5 per cento di possibili consensi, ha tolto il sonno alla coalizione di centrosinistra, tanto agitata da rimettere in discussione anche le primarie per la scelta del candidato sindaco alle amministrative della prossima primavera. «Prima dell’estate il direttivo cittadino del partito aveva emanato una delibera in cui si fissavano le primarie da concordare con la coalizione e da tenere entro l’anno per individuare il candidato a sindaco di Sassari», sostiene il segretario provinciale del Pd, Gianpiero Cordedda.

«Questa resta una strada percorribile, ma è chiaro che, anche alla luce di quanto emerso dal sondaggio, il tavolo degli alleati dovrà prendere in considerazione una soluzione diversa, come quella auspicabile di trovare un accordo su un candidato unico, condiviso da tutti; il che renderebbe inutile il ricorso alle primarie», continua Cordedda, che ci tiene a illuminare le zone d’ombra proprio attorno al sondaggio commissionato proprio dal segretario provinciale, e che non sarebbe dovuto uscire dalle stanze di via Mazzini: «Considero gravissimo che il sondaggio sia stato reso pubblico, me ne assumo tutta la responsabilità dovuta a un eccesso di democrazia interna e non succederà più, soprattutto perché, oltre che dare informazioni gratuite ai nostri competitori, questo non ha aiutato un percorso ordinato di confronto che era stato avviato con il sindaco di Sassari. Chi ha diffuso il sondaggio, dopo averlo ricevuto riservatamente, e con impegno di segretezza, lo ha fatto per spingere verso soluzioni di rottura nel centrosinistra e con il sindaco Sanna», spiega, salvando comunque i messaggi lanciati dal rilevamento della società Ixè. «Il sondaggio dice che l’attuale esperienza gode di un giudizio non sufficiente nel suo insieme non solo verso un singolo. E dice che se proseguiamo nella strada attuale perderemo come mai è successo negli ultimi 25 anni in città. Sassari merita di più e noi abbiamo un debito nei suoi confronti e non possiamo guardare da un’altra parte, non perlomeno senza che ognuno si assuma la sua responsabilità», prosegue il segretario dem.

«Il sondaggio dice molte cose importanti: dice che il Pd e il centrosinistra recuperano rispetto alle politiche, restando competitivi se propongono una soluzione che sia di esperienza e credibile o di innovazione e apertura. Il sondaggio dice che ci sono esperienze civiche che hanno credibilità alla quali si può guardare per costruire insieme una proposta innovativa», afferma riferendosi al fatto che dal sondaggio emerge che gli elettori sassaresi voterebbero con piacere centrosinistra se il candidato sindaco fosse l’ex primo cittadino, Gianfranco Ganau, alla guida di Palazzo Ducale dal 2005 al 2014. «Una proposta che la città accoglierebbe perché Sassari non è né razzista né populista, e il consenso dell’attuale Governo qua da noi è molto più in basso del 60 per cento nazionale, e può diventare minoranza se si fa la giusta proposta», ipotizza. «Per fare questo serve responsabilità, il rispetto per tutti e l’aiuto di tutti, a partire dal sindaco che ha un ruolo fondamentale. C’è stato un evidente tentativo di ricreare una spaccatura profonda da parte di chi ha diffuso un documento riservato. Da parte mia e del Partito democratico, sarà compiuto ogni sforzo per evitare che vincano le divisioni».

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