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Sassari-Olbia, viaggio tra le aziende ostaggio: «Troppe auto su questa strada»

di Serena Lullia
Sassari-Olbia, viaggio tra le aziende ostaggio: «Troppe auto su questa strada»

Ogni 50 metri l’accesso a un podere: problematico riversarvi il traffico pesante. Per i mezzi lo slalom continuo tra greggi di pecore, camion del latte e trattori

27 ottobre 2018
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INVIATA A BERCHIDDA. Sulla provinciale 199 il traffico scorre con il passo lento delle campagne. Dagli anni Novanta. Trattori alla moviola, greggi che attraversano flemmatici la strada, camion del latte. Sulla due corsie in cui l’Anas vuole scaricare il caotico via vai della Olbia-Sassari, l’arrivo del terremoto a quattro ruote è preannunciato dalla nuova segnaletica gialla. Da cantiere. Dal bivio per la stazione comincia il “viale” delle aziende agricole. Più di una quarantina. Ogni cinquanta metri, sia da un lato che dall’altro, c’è l’ingresso a un podere. L’Anas lo ha indicato con la linea tratteggiata e mini dossi rallentatori. I cartelli sono stati divelti da mani ignote nella notte. Posizionati anche i segnali che indicano la velocità da rispettare. 30 chilometri orari in media. 50 nei tratti meno pericolosi. Indicazioni che però già nessuno rispetta.

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Quando sulla provinciale un’auto incontra un mezzo agricolo, resiste al passo alla moviola per una manciata di minuti. Poi preme sull’acceleratore, se ne infischia della striscia di mezzeria continua e del limite di velocità. E sorpassa. Operazione pericolosa già in condizioni di traffico rurale. Ancora di più quando dalla parte opposta ci saranno lunghe file di macchine e mezzi pesanti. Mario Casu ha la sua azienda quasi alla fine dei nove chilometri di provinciale nel mirino. Produce latte vaccino per l’Arborea. L’ingresso è sul lato sinistro della strada. Sull’asfalto ci sono i segni del passaggio del camion che ogni mattina va a ritirare il latte. Una manovra delicata, alla fine di un rettilineo e in prossimità di una curva.

«Siamo preoccupati – dice Casu –. Su questa strada si affacciano oltre 40 aziende. Molti proprietari hanno terreni da un lato e dall’altro della provinciale e movimentano il bestiame. Ogni mattina, a partire dalle 6, cominciano anche a uscire i mezzi agricoli. Sarebbe bastato che gli ingegneri dell’Anas fossero venuti a vedere con i loro occhi la situazione invece di tracciare una linea su una cartina stando seduti nei loro uffici Si sarebbe potuto utilizzare il tracciato che corre parallelo alla quattro corsie, così come è stato fatto negli altri lotti. Una soluzione che non è stata nemmeno presa in considerazione». Casu spiega le difficoltà e le paure in vista dell’apertura della 199 al traffico della quattro corsie. «Ogni giorno, tra le 5,30 e le 6, nella mia azienda arriva una cisterna da 200 quintali che carica 20mila litri di latte – spiega –. Ogni volta che esce dalla nostra via per immettersi sulla provinciale il mezzo deve invadere l’altra corsia. È un camion molto ingombrante che fa fatica già in condizioni normali. Figuriamoci con il traffico della quattro corsie».

Vietata la transumanza. L’invasione di pecore sulla 199 è un altro appuntamento quotidiano da queste parti. Molti imprenditori agricoli hanno poderi distanti chilometri oppure da un lato e dall’altro della strada. «Devono necessariamente spostare le greggi – aggiunge Casu –. Immaginate auto, camion e pullman in fila nelle ora di punta in attesa che gli animali passino. L’Anas ci ha detto che la transumanza non è consentita. Vero. Ma è da centinaia di anni che si fa e in tutta la Sardegna. Appartiene alla nostra tradizione agro-pastorale ed è un’ esigenza per chi ha terreni sparsi nelle campagne. Come faremo a trasportare gli animali senza correre rischi e senza farli correre?».

Le vie di fuga. Nel caso in cui ci dovessero essere degli incidenti sulla 199, l’Anas ha comunque previsto delle vie di fuga. Le ha anche indicate con dei cartelli. In realtà si tratta di strade interpoderali. Budelli di asfalto, spesso con tratti sterrati, su cui due macchine passano insieme a malapena. Percorsi che non sono certo nati per sopportare il passaggio di mezzi pesanti. Un tratto di una di queste vie di fuga passa su un fiume. Qualche settimana fa, con le piogge, è stato completamente sommerso. «Ma davvero qualcuno considera queste strade vie di fuga sicure – si lamenta Casu –?. È evidente che siamo di fronte a un doppio problema di sicurezza. Sulla 199, se davvero l’Anas devierà il traffico della quattro corsie e sulle vie di fuga. Ecco perché abbiamo chiesto un intervento del prefetto. Abbiamo davvero paura».

Traffico congestionato. Per adesso è solo un esercizio di immaginazione. Ma a breve diventerà realtà. Il mattino, a partire dalle 6, le campagna si svegliano e dalle aziende agricole cominciano a entrare e uscire camion e trattori. «Nello stesso orario sulla quattro corsie ci sono le code di tir e auto – afferma Silvio Fresu, imprenditore agricolo e presidente Coldiretti della sezione di Berchidda –. Immaginate quel traffico dirottato sulla provinciale su cui nel frattempo si muovono i nostri mezzi a 30 all’ora e il bestiame. Per non parlare degli ingressi alle aziende. Almeno 30 su 40 hanno una pericolosità elevata».

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