La Nuova Sardegna

Sassari

Nord Sardegna terra di santi

Mario Girau
Nord Sardegna terra di santi

Edvige Carboni sarà la terza beatificata in quattro anni, dopo Francesco Zirano ed Elisabetta Sanna

12 novembre 2018
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SASSARI. Tre beati in quattro anni: il religioso Fancesco Zirano nel 2014 e le due laiche Elisabetta Sanna nel 2016 e Edvige Carboni l’altro ieri. Tutti nati in provincia di Sassari: rispettivamente in città, a Codrongianos e a Pozzomaggiore. I primi due nell’arcidiocesi turritana, Edvige Carboni in quella di Alghero-Bosa. Ma è tutta la Chiesa sarda a far festa per questa sua nuova beata che, dopo l’annuncio dei giorni scorsi, presto si aggiungerà alla schiera eletta dei santi che proteggono l’isola.

Il calendario liturgico sardo attualmente ne riporta 35: comprende tutti i patroni delle dieci diocesi isolane, la Madonna di Bonaria, beati/e chiamati all’onore degli altari nel XX secolo e nei primi 18 anni d’inizio del terzo millennio.

Gli ultimi 70 anni sono stati particolarmente prolifici di figure straordinarie entrate nel cuore e nella devozione dei fedeli. Un santo: Ignazio da Laconi canonizzato nel 1951, e otto beati: la dorgalese Gabriella Sagheddu (1983) e l’orgolese Antonia Mesina (1987), Nicola da Gesturi (1999), suor Giuseppina Nicoli (2008), sarda d’adozione, figlia della Carità per undici anni (1898-1910) superiora a Sassari dell’Orfanotrofio e della casa di Sant’Apollinare; Cristina di Savoia (2014) e appunto i tre beati “sassaresi”.

Nel Nord Sardegna spira “un’aria santa” che alimenta vite vissute cristianamente in grado eroico. Senza questa eroicità vagliata in tre fasi diverse da storici e teologi della Congregazione per le Cause dei santi, dallo scorso 1° settembre diretta dal cardinale pattadese Angelo Becciu, non si passa per la cruna dell’ago che porta alla beatificazione e alla canonizzazione.

L’eroicità dà diritto al titolo di “venerabile”, che oggi, tra i nati nel nord Sardegna, ha già conquistato Giuseppe Monserrato, di Castelsardo, morto nel 1716, di cui parla Pasquale Tola nel Dizionario degli uomini illustri di Sardegna. Probabilmente non verrà mai beatificato perché sembra che tutta la documentazione sulla sua vita sia andata perduta.

Poi c’è la schiera dei “Servi di Dio”- 16 in Sardegna –cioè morti in concetto di santità e per i quali la Chiesa ha avviato il processo di beatificazione. Il Capo di Sopra è rappresentato da straordinarie figure: il vincenziano Giovanni Battista Manzella, predicatore di più di mille missioni, fondatore di numerose conferenze di San Vincenzo, promotore e collaboratore del settimanale Libertà, iniziatore della “giornata missionaria mondiale”.

E, per stare nell’attualità, guida spirituale di Edvige Carboni e di Leontina Sotgiu, altra serva di Dio, nata a Sassari il 13 gennaio 1882, tra le principali collaboratrici del ploaghese Giovanni Pirastru vescovo di Iglesias dal 1930 al 1970.

In Gallura sono state avviate le cause di beatificazione di Paola Muzzedu nata ad Aggius nel 1913 - fondatrice della “Compagnia delle Figlie di Mater Purissima”, istituita nella diocesi di Sassari da monsignor Arcangelo Mazzotti – e padre Salvatore Vico, fondatore a Tempio delle “ Missionarie Figlie di Gesù Crocifisso”. Postulatore della causa del “missionario degli stazzi”, avviata il 15 gennaio 2016, monsignor Gian Franco Saba, che non sapeva ancora che sarebbe diventato arcivescovo di Sassari.

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