Cia: «I Comuni curino il territorio»
Appello ai sindaci: rischio idrogeologico altissimo, servono interventi immediati
14 novembre 2018
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SASSARI. Oltre il 50 per cento dei Comuni della Sardegna è esposto a un alto rischio idrogeologico: un fenomeno che interessa il 5 per cento del territorio isolano e almeno 100mila residenti. Per affrontare questa emergenza la Cia Nord Sardegna, rilanciando l’iniziativa promossa a livello nazionale dalla Confederazione italiana agricoltori, ha inviato un appello ai Comuni affinché si impegnino in prima linea per aderire a un progetto generale di manutenzione infrastrutturale del territorio, con la rivendicazione ai Governi nazionale e regionale di adeguate dotazioni finanziarie, finalizzate alla prevenzione di disastri climatico-ambientali.
«Le conseguenze derivanti dei fenomeni di dissesto idrogeologico assumono una connotazione particolarmente accentuata nelle aree rurali e interne che, di conseguenza, sono sempre più a rischio di abbandono e scomparsa», spiega il presidente della Cia Nord Sardegna, Michele Orecchioni. «Il ruolo dell'agricoltura e degli agricoltori diventa particolarmente strategico per arginare questi preoccupanti fenomeni: la presenza di un’agricoltura sostenibile rappresenta, infatti, il migliore presidio contro il dissesto».
L’invito rivolto alle amministrazioni locali è quello di discutere e approvare nei relativi consigli comunali un ordine del giorno con cui si definisca la necessità di un progetto di manutenzione e salvaguardia straordinari del territorio. Progetto che dovrà essere attuato attraverso una serie di iniziative come politiche e interventi orientati al governo del territorio; azioni che possano favorire e sviluppare politiche di filiera a forte vocazione territoriale; nuove e più incisive politiche di gestione della fauna selvatica; un rinnovato protagonismo degli Enti locali sul fronte della Politica Agricola Comune; specifiche politiche di integrazione all'interno delle aree interne delle Regione.
«Le conseguenze derivanti dei fenomeni di dissesto idrogeologico assumono una connotazione particolarmente accentuata nelle aree rurali e interne che, di conseguenza, sono sempre più a rischio di abbandono e scomparsa», spiega il presidente della Cia Nord Sardegna, Michele Orecchioni. «Il ruolo dell'agricoltura e degli agricoltori diventa particolarmente strategico per arginare questi preoccupanti fenomeni: la presenza di un’agricoltura sostenibile rappresenta, infatti, il migliore presidio contro il dissesto».
L’invito rivolto alle amministrazioni locali è quello di discutere e approvare nei relativi consigli comunali un ordine del giorno con cui si definisca la necessità di un progetto di manutenzione e salvaguardia straordinari del territorio. Progetto che dovrà essere attuato attraverso una serie di iniziative come politiche e interventi orientati al governo del territorio; azioni che possano favorire e sviluppare politiche di filiera a forte vocazione territoriale; nuove e più incisive politiche di gestione della fauna selvatica; un rinnovato protagonismo degli Enti locali sul fronte della Politica Agricola Comune; specifiche politiche di integrazione all'interno delle aree interne delle Regione.