La Nuova Sardegna

Sassari

Non solo salute animale per i veterinari del futuro

di Antonio Meloni
Non solo salute animale per i veterinari del futuro

Sabato il giuramento di venti nuovi iscritti a un Ordine in pieno mutamento Il presidente Cubeddu: «Tante le sfide, tra alimenti, urbanizzazione, trasporti»

18 novembre 2018
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SASSARI. Cambio della guardia sabato mattina nell’aula magna del dipartimento di veterinaria dell’Università dove venti nuovi iscritti all’Ordine hanno giurato di fronte al presidente provinciale Giovanni Cubeddu. Contestualmente, a due veterani, Antonio Fadda e Aldo Marongiu, iscritti all’albo da quarant’anni, è stata consegnata una medaglia d’oro per suggellare il taglio di questo importante traguardo.

Nella relazione con cui il presidente Cubeddu ha aperto la mattinata, i passaggi salienti del processo di profonda trasformazione di una professione che nel breve volgere di qualche decennio è cambiata tanto. Non soltanto per stare in linea con le innovazioni tecnologiche legate al progresso scientifico, ma anche al cambio di passo avvenuto sul piano socio-culturale.

Oggi il veterinario è un professionista a tutto tondo da cui dipende non soltanto la salute animale, ma, soprattutto, la gestione del controllo sull’alimentazione, quindi la garanzia di avere sulle tavole pietanze che derivano da materie prime verificate. Come dire la possibilità di mangiare cibo sano. L’impiego sempre più sistematico dei medici veterinari nei delicati processi del controllo e dell’ispezione degli alimenti hanno garantito non solo la produzione di alimenti sottoposti ad attente verifiche prima dell’immissione nel circuito commerciale, ma anche la sensibilizzazione del consumatore che oggi, rispetto al passato, è mediamente più attento a ciò che porta in tavola.

Giovanni Cubeddu ha fatto proprio l’invito di Antonio Limone, dirigente nazionale della Fnovi (Federazione nazionale ordini veterinari italiani) che recentemente ha sollecitato tutti gli iscritti a «Una maggiore consapevolezza del ruolo strategico che oggi, ancora di più nel prossimo futuro, la professione veterinaria è chiamata ad avere». Nel rapido excursus storico, Cubeddu ha anche ricordato il periodo, neanche troppo lontano, tra la fine degli anni ’70 e i primi anni 80, quando vennero abolite le condotte e istituito il servizio veterinario nelle neonate Aziende sanitarie locali. Altro elemento che ha contribuito al cambiamento della professione è il diverso approccio nei confronti degli animali, assieme all'impiego, sempre più frequente, nella cura di alcune forme come la depressione. Oggi in Italia sono più di 26 milioni le famiglie con un animale in casa, che negli anni diventa componente familiare ad ogni effetto. Se si guarda al futuro, le sfide da raccogliere sono ancora tante, dalla bioetica ai cambiamenti climatici che incideranno sulla vita umana e animale, fino alla conseguente esigenza di trovare soluzioni per la sicurezza alimentare.

«Per il 2030 – ha spiegato Giovanni Cubeddu – si prevede una urbanizzazione molto marcata che per noi si tradurrà in una sfida sul nuovo assetto urbanistico di molti animali, sulla salute pubblica, sui trasporti, ma soprattutto sul controllo degli alimenti». Tra i temi da affrontare, anche il miglioramento del percorso universitario: «Già oggi – ha proseguito Cubeddu – si registra una saturazione del mercato pari a 0,53 professionisti ogni 1000 abitanti con una stima di 867 medici veterinari l’anno». Bisogna però rimarcare - come è stato detto sabato - che a breve molti medici anziani, soprattutto nel servizio pubblico, andranno verso la pensione e sarà necessario, quindi, avviare il turn over. Valutazioni che devono essere inquadrate nel contesto di un’economia di recessione foriera di effetti che potranno essere smaltiti solo negli anni e per i quali occorrono, adesso, soluzioni mirate al superamento dell’impasse. Accanto alle riflessioni sul cambiamento della professione, anche gli auguri dei due anziani, Antonio Fadda e Aldo Marongiu, ai nuovi iscritti che sabato mattina, in venti, hanno giurato ufficializzando così l’immissione nell’albo nazionale dei medici veterinari.

Quello dei medici veterinari è uno dei dieci ordini nazionali con il maggior numero di iscritti basta considerare il fatto che solo l'ordine provinciale di Sassari, che comprende anche Olbia-Tempio, ne conta ben 650.

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