La Nuova Sardegna

Sassari

Rinasce il Tavolo del Nord Sardegna

di Luigi Soriga
Rinasce il Tavolo del Nord Sardegna

La Camera di commercio ha riunito l’intero tessuto produttivo: una task force per affrontare le emergenze del territorio

27 novembre 2018
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SASSARI. All’appello lanciato dal presidente di Confcommercio Gavino Sini ha risposto l’intero tessuto produttivo del nord Sardegna. Una mobilitazione di una fetta importante della classe dirigente che non si vedeva da molti anni.

L’incontro di ieri mattina in via Roma ha di fatto ricostituito quel tavolo che rappresentava la comunità economica che si era dissolto spontaneamente nel lontano 2001. Perché tutti gli attori del territorio si guardassero nuovamente in faccia e facessero il punto della situazione c’è voluto un punto di non ritorno per della crisi territoriale. «Il livello zero dal quale ripartire», come l’ha definito Gavino Sini. Il momento in cui si diventa ignoranti e si difende col coltello tra i denti ogni pezzetto importante del territorio che rischia di sparire. Senza nemmeno guardare troppo le cause, le colpe o additare i responsabili. Si fa quadrato per sopravvivere. Quindi giù le mani dal Policlinico, dai laboratori, dalla quattro corsie, dall’ospedale di Tempio e via dicendo. In questa ricostituita task force ci sono le firme di tutti. Confcommercio, Cna Sassari e Gallura, Promocamera, Coldiretti, Confartigianato, Confindustria, Camera di commercio, Collegio dei geometri, Confesercenti, Confapi, Ordine degli Agronomi, Movimento consumatori, Cgil, Cisl, Cna, Casartigiani, Confagricoltura, Banca d’Italia, Cia, e altri. Vi sono rappresentati tutti i comparti produttivi di Sassari e Gallura e l’obiettivo è quello di fare squadra e formare l’auspicata comunità reattiva che periodicamente (due volte al mese) si riunisce e fa l’inventario di tutte le situazioni più critiche.

Sotto il coordinamento della Camera di Commercio di Sassari si attiveranno due tavoli. Il primo è tecnico, e servirà ad analizzare un determinato problema partendo dai numeri e dai documenti. Il secondo tavolo invece è più politico: cercherà di elaborare e proporre delle soluzioni, farà la sintesi, si interfaccerà con le istituzioni e cercherà di agire da cassa di risonanza.

Intanto la riunione di ieri ha evidenziato una prima bozza dei temi caldi. Si è parlato di trasporti, di Sassari Alghero e di Aeroporto. Nardo Marras ha chiesto di ripartire dalla vertenza dell’area metropolitana vasta, l’importante treno già passato e perso una volta.

Ernesto Usai, presidente dell’Ordine degli Agronomi ed Ermanno Mazzetti di Coldiretti hanno lanciato il grido disperato delle campagne. 60 milioni di euro stanziati per i giovani e i Piani di Sviluppo rurali ancora fermi al palo. 4200 giovani che si sono insediati in agricoltura spinti dal miraggio di un bando di 35mila euro a fondo perduto, e di questi solo 1000 riusciranno a ottenere le risorse. Sassari è la città con più giovani che investono nel settore, ma i soldi per sostenere le imprese sono fermi nei cassetti e solo il 5% delle risorse è stato speso. Le aziende provano ad attecchire ma, senza i sostegni promessi, finiscono per appassire.

Ma il mancato sostegno alle imprese è un problema che investe tutti i comparti. Mariolino Andria, Assofidi, punta il dito contro il Comune di Sassari: «Prendiamo i finanziamenti dell’Iti Sassari Storica. Parliamo di 15 milioni di euro, e alle imprese vanno le briciole, appena 800mila euro. E poi ci sono i ritardi nella spendita dei fondi Jessica. I 6,2 milioni di euro dovevano produrre risultati già per il 2019, e invece i lavori non sono nemmeno cominciati. Come si fa, in mezzo a tanto immobilismo, a sperare in una ripresa? Analizziamo attentamente i numeri e sbattiamoli in faccia a chi non si muove».

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