La Nuova Sardegna

Sassari

Alt alla fuga dai paesi grazie alla fibra ottica

di Stefano Ambu
Alt alla fuga dai paesi grazie alla fibra ottica

Accordo Regione-Tim-Infratel: banda larga in arrivo in 252 Comuni 

28 novembre 2018
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CAGLIARI. I turisti vogliono il paesaggio e il pranzo tipico. Ma se c'è il wi-fi è meglio: magari la rete è il fattore decisivo che fa scegliere un agriturismo anziché un altro. E chi ad esempio produce il miele, il vino e il formaggio? Può venderlo in paese, magari anche nei paesi accanto. Ma con la rete si possono mettere barattoli, bottiglie e forme anche in Australia. Passaggio finale: se ci sono reddito e lavoro, è più facile che i figli restino e non vadano a lavorare a Cagliari o Sassari. O magari anche a Londra o a Berlino. Conclusione: lo spopolamento delle zone interne (ci sono paesi che secondo alcuni studi e statistiche hanno proprio gli anni contati) si batte anche con internet. Non è un caso che nelle prime battute della conferenza stampa di presentazione dell'allargamento della fibra ottica anche alle "aree bianche" (in altre parole zone interne ancora senza banda larga) il presidente della Regione Francesco Pigliaru abbia usato proprio quella parola: spopolamento.

Il progetto. La rete era stata già posata. Ma dai prossimi mesi gli utenti potranno pescare la connessione: si potranno stipulare i contratti in 252 comuni in più passando a una copertura dell'84-87 per cento rispetto al 60 precedente. Tutto il processo di accensione sarà completato entro il 2020. Con una scansione rigorosa: 30 comuni entro il 28 febbraio, poi si arriverà a 80 entro il 31 marzo e a quota 186 per il 30 giugno. Al traguardo 252 si giungerà per il primo semestre 2020, mentre futuri accordi prevedono il raggiungimento di 296 centri. Tutto questo grazie a un accordo tra Regione, Tim e Infratel. Un discorso che va al di là delle logiche di mercato, è stato spiegato, ma che la Regione ritiene strategico.

Digitale vs spopolamento. Nella battaglia contro lo spopolamento delle zone interne - ha detto Francesco Pigliaru, presentando la novità insieme a Filippo Spanu, assessore affari generali e Cristiano Erriu, enti locali - «sono importanti le connessioni fisiche, ma sono cruciali anche quelle digitali. La copertura è fondamentale per le scuole, per la gestione dei siti archeologici, per i percorsi turistici. E dico anche per l'agricoltura che, forse anche più di altri settori, ha bisogno di una copertura digitale. Siamo stati tra i primi a investire molto in questo settore per rendere più efficienti e moderne le aree rurali. La vera novità è questa: non solo abbiamo la fibra ottica, ma ora l'accendiamo. Questo è quello che conta». Anche Tim ribadisce il concetto. «Con quest'operazione la Sardegna andrà sopra la media europea di 78-80 per cento – ha detto Carlo Filangieri, responsabile Wholesale operations Tim – e questo è un bel primato». Non è l’unico record. «All’inizio della legislatura – sottolinea Spanu - abbiamo accolto la sfida dell’infrastrutturazione digitale e ora siamo la regione italiana che per prima nelle aree rurali accende la fibra e ciò vuol dire che abbiamo lavorato bene». Bene anche per i comuni. «La possibilità di avere connessioni veloci costituisce – ha detto Erriu – un sicuro vantaggio per cittadini e operatori economici».

L’investimento. Tim investe su questa operazione 25 milioni: serviranno a coprire i costi dell’attivazione di 1.200 armadi stradali che verranno predisposti all’erogazione dei servizi di connettività grazie a interventi di installazione dell’elettronica e la realizzazione di ulteriori collegamenti in fibra con gli anelli urbani di Infratel e verso le centrali. «Banda larga importantissima – ha detto Filangieri – perché ad esempio un agriturismo senza wi-fi rischia di stare fuori dal giro. E così per le aziende di prodotti agricoli: se non vendono online limitano il loro giro d'affari. Con 56 milioni la Regione ha promosso la realizzazione delle reti in fibra ottica in 296 comuni, la copertura degli altri è già in programma con un finanziamento di 27 milioni. «In Sardegna sono state realizzate – ha detto il presidente di Infratel Maurizio Decina– le infrastrutture di rete in oltre 160 comuni e si prevede il completamento dei lavori in circa 200 centri entro la fine dell'anno».

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