La Nuova Sardegna

Sassari

Alla Crucca 30 anni di lotta alla droga

di Pinuccio Saba
Alla Crucca 30 anni di lotta alla droga

Festeggiata l’importante ricorrenza nella comunità di recupero per tossicodipendenti fondata da don Chino Pezzoli

02 dicembre 2018
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SASSARI. Il 31 maggio del 1988, rispondendo a un invito dei dirigenti dell’Enichem, don Chino Pezzoli arriva alla tenuta agricola La Crucca. L’Eni non sa che farsene di quell’azienda e la “offre”a don Pezzoli, un sacerdote molto conosciuto in Lombardia per il suo impegno nel recupero dei tossicodipendenti. La visita dura diverse ore, ma don Chino non spiccica una parola. Solo nel pomeriggio arriva la risposta ai dirigenti dell’Enichem”: «La prendo». Ma non “a gratis”, ha precisato don Chino. «Dopo quattro anni in comodato gratuito l’abbiamo acquistata, la tenuta. Due miliardi di lire».

Nasce così la comunità per il recupero terapeutico dalle dipendenze, un anniversario che ieri è stato celebrato nella grande sala delle riunioni de La Crucca. A “presiedere” la ricorrenza don Chino Pezzoli che, nell’occasione, ha presentato il suo ultimo libro, “Solo l’amore vale. Nella selva delle estreme povertà...”, un libro che racconta la storia di dieci persone, gli ultimi, incontrate da don Pezzoli.

Il compleanno della comunità è così diventato una festa alla quale hanno preso parte anche tanti ex ospiti della Crucca, le famiglie delle persone che si sono affidate alle cure dello staff (psicologi, educatori, ex tossicodipendenti) della Cooperativa sociale Promozione Umana che con la omonima fondazione gestisce undici strutture Nel nord Italia e in Sardegna. A festeggiare la ricorrenza padre Salvatore Morittu, fondatore di Mondo X e delle comunità di San Mauro, S’Aspru e Camp’e Luas, e in rappresentanza del coordinamento regionale delle comunità terapeutiche; Aldo Meloni, fondatore dell’associazione Fraterna Solidarietà; Walter Sarais, direttore sanitario del carcere di Bancali; Angela Alberi, vice presidente della cooperativa Alle Cascine e don Mario Sozzi, vice presidente della cooperativa Promozione Umana. Ma soprattutto c’erano i ragazzi, le donne, gli uomini, ospiti della comunità Torre La Crucca. E c’erano i ragazzi, ormai uomini, che si sono liberati della dipendenza. Come Fabio, arrivato alla Crucca 23 anni fa, che ha lottato per sei anni contro la dipendenza, poi diventato collaboratore della cooperativa; come Luigi, uno dei primi ospiti, ora diventato imprenditore con due società di servizi; come Gabriella, «tossicodipendente da 20 anni ma qui ho riscoperto la voglia di vivere». In trent’anni sono state oltre quattromila le persone passate in comunità «e l’80 per cento di loro si è salvato dalla droga». Una comunità spalmata su 200 ettari, una realtà anche economica «in forte espansione» che al momento accoglie 90 persone più una decina fra psicologi ed educatori.

Ma la festa è servita anche a sottolineare il ritorno dell’eroina che «per la verità non ci ha sorpreso e che sta invadendo le piazze di spaccio dove è possibile acquistare una dose anche a cinque euro» e di conseguenza della diffusione dell’hiv. Vittime giovanissime, poco più che bambini, che pagano il disagio sociale ed economico delle loro famiglie. «Piazze di spaccio che si sono spostate nelle periferie, dove vengono confinati tossici e spacciatori, periferie che finiscono per essere ghettizzate e dove il disagio è più forte».

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