“Un calcio al pregiudizio” con i giovani di Nulvi
di Mauro Tedde
Cresce l’ iniziativa della comunità di accoglienza per minori “Casa Gina” I ragazzi coinvolti dai gremi del paese e di Sassari in visite ai luoghi dei Candelieri
03 dicembre 2018
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NULVI . Primo step del progetto “Diamo un calcio al pregiudizio” promosso dalla comunità per minori “Casa Gina”, diretta da Ilaria Malfasi, e dal presidente della sezione arbitri di Sassari Maurizio Sassu che vedrà coinvolti il gremio de Sos Messajos di Nulvi, quello dei Contadini di Sassari, la società sportiva giovanile “Don Bosco” , la sezione sassarese dell’Aia e il Comune nulvese.
Il progetto nasce dalla bella esperienza vissuta lo scorso anno che si è concretizzata in un torneo di calcetto fra le squadre di “Casa Gina”, Aia e “Don Bosco” ma che quest’anno si amplia grazie al coinvolgimento dei gremi di Nulvi e di Sassari e che, oltre all’appuntamento sportivo, prevede anche delle giornate formative-istruttive che vedranno impegnati attivamente giovani arbitri, giovani gremianti, giovani calciatori e tutti gli ospiti della comunità “Casa Gina”.
Il primo appuntamento si è tenuto nei giorni scorsi con la visita ai luoghi dei candelieri di Nulvi da parte di tutti i partecipanti al progetto.
Gian Gavino Fois e i rappresentanti del gremio de Sos Messajos hanno guidato i ragazzi nella visita alla chiesa di San Filippo, che ospita durante tutto l’anno i candelieri nulvesi e da cui parte “Sa essida” del 14 agosto, illustrando le origini dei candelieri, le loro peculiarità e le fasi della spettacolare processione della vigilia dell’Assunta.
La visita è proseguita a “Casa Talu”, un piccolo ma prezioso museo allestito dal parroco don Pietro Pruneddu e dai gremi che raccoglie importanti testimonianze, rari reperti e immagini della lunga storia dei tre ceri nulvesi e della civiltà contadina.
Tappa anche nella sede del gremio de Sos Messajos, attigua alla chiesa dell’Assunta, anche questa ricca di reperti e di immagini.
La giornata si è conclusa con la visione, nella sala consiliare del Comune, del video documentario su Sa essida nulvese realizzato da Arkestudios.
«Sport, cultura, integrazione devono essere i principi fondamentali che devono essere ben impressi nei giovani - ha spiegato Maurizio Sassu, presidente Aia di Sassari e responsabile del progetto culturale del gremio dei Contadini - visto che nell’ultimo periodo si sta perdendo il significato di queste parole».
Lanno scorso si era svolto il “torneo del rispetto”, un triangolare di calcio a 5 che si era disputato poi nella struttura sportiva comunale. Una manifestazione sportiva ma anche un momento di condivisione e intervento sociale. Lo spirito è promuovere la collaborazione e il dialogo tra risorse presenti sul territorio al fine di trasmettere i valori del calcio quale strumento di intervento sulla devianza giovanile e sulle problematiche di tipo sociale.
Il progetto nasce dalla bella esperienza vissuta lo scorso anno che si è concretizzata in un torneo di calcetto fra le squadre di “Casa Gina”, Aia e “Don Bosco” ma che quest’anno si amplia grazie al coinvolgimento dei gremi di Nulvi e di Sassari e che, oltre all’appuntamento sportivo, prevede anche delle giornate formative-istruttive che vedranno impegnati attivamente giovani arbitri, giovani gremianti, giovani calciatori e tutti gli ospiti della comunità “Casa Gina”.
Il primo appuntamento si è tenuto nei giorni scorsi con la visita ai luoghi dei candelieri di Nulvi da parte di tutti i partecipanti al progetto.
Gian Gavino Fois e i rappresentanti del gremio de Sos Messajos hanno guidato i ragazzi nella visita alla chiesa di San Filippo, che ospita durante tutto l’anno i candelieri nulvesi e da cui parte “Sa essida” del 14 agosto, illustrando le origini dei candelieri, le loro peculiarità e le fasi della spettacolare processione della vigilia dell’Assunta.
La visita è proseguita a “Casa Talu”, un piccolo ma prezioso museo allestito dal parroco don Pietro Pruneddu e dai gremi che raccoglie importanti testimonianze, rari reperti e immagini della lunga storia dei tre ceri nulvesi e della civiltà contadina.
Tappa anche nella sede del gremio de Sos Messajos, attigua alla chiesa dell’Assunta, anche questa ricca di reperti e di immagini.
La giornata si è conclusa con la visione, nella sala consiliare del Comune, del video documentario su Sa essida nulvese realizzato da Arkestudios.
«Sport, cultura, integrazione devono essere i principi fondamentali che devono essere ben impressi nei giovani - ha spiegato Maurizio Sassu, presidente Aia di Sassari e responsabile del progetto culturale del gremio dei Contadini - visto che nell’ultimo periodo si sta perdendo il significato di queste parole».
Lanno scorso si era svolto il “torneo del rispetto”, un triangolare di calcio a 5 che si era disputato poi nella struttura sportiva comunale. Una manifestazione sportiva ma anche un momento di condivisione e intervento sociale. Lo spirito è promuovere la collaborazione e il dialogo tra risorse presenti sul territorio al fine di trasmettere i valori del calcio quale strumento di intervento sulla devianza giovanile e sulle problematiche di tipo sociale.