La Nuova Sardegna

Sassari

attentati e droga a sassari 

Gli indagati non rispondono due vanno ai domiciliari

SASSARI. Interrogatori di garanzia in carcere ieri per alcuni degli arrestati nell’ambito dell’operazione congiunta della squadra mobile e della guardia di finanza che ha sgominato una banda che...

21 dicembre 2018
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SASSARI. Interrogatori di garanzia in carcere ieri per alcuni degli arrestati nell’ambito dell’operazione congiunta della squadra mobile e della guardia di finanza che ha sgominato una banda che spacciava droga (impiegando anche minori) e che avrebbe eseguito alcuni attentati (spari contro l’abitazione di una donna nel centro storico e l’auto data alle fiamme). L’organizzazione non esitava a minacciare di morte, anche con l’impiego delle armi (alcune sequestrate nel corso del blitz) i debitori che non rispettavano i tempi di pagamento dello stupefacente.

In particolare, Gianfranco Fattaccio - considerato una sorta di capo - assistito dall’avvocato Silvia Ferraris, resta nel carcere di Bancali, dove è rinchiuso fin dal momento dell’arresto. Vanno ai domiciliari, invece, il fratello Antonio e la moglie di quest’ultimo Claudia Puggioni, entrambi difesi dall’avvocato Stefano Porcu. E in carcere rimangono anche Andrea Pintadu e Gabriele Moraccini (difesi rispettivamente da Paolo Spano e Giuseppe Onorato). Al primo viene riconosciuta una elevata pericolosità sociale. Nelle intercettazioni in possesso degli investigatori, ci sono passaggi molto forti: «Ti sparo, portami i soldi, portami i soldi. Ti sparo, forse tu non hai capito, ti sparo, ti ammazzo. Ti sto avvisando, dove ti trovo ti scarrello la 45 addosso». Sono queste alcune delle minacce di Andrea Pintadu al “debitore” Alessandro Curreli, colpevole di non aver pagato la droga. Detenzione confermata anche per Gabriele Ru e Gabriele Serra, difesi dall’avvocato Andrea Satta.

Tutti e sette gli arrestati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L’indagine degli investigatori della squadra mobile e della guardia di finanza è in piena evoluzione e potrebbe riservare ulteriori sviluppi. La rete di spacciatori è stata scoperta dopo un episodio in particolare: i colpi di pistola esplosi contro l’abitazione della ex compagna di Gianfranco Fattaccio «rea di averlo lasciato – scrive il gip – e di aver intrapreso una relazione sentimentale con un altro uomo». E l’uomo in questione è un finanziere che, sentito dagli investigatori, aveva raccontato di come Fattaccio un giorno gli avesse detto di essere andato sotto casa sua per verificare dove abitava «perché ti volevo bruciare la macchina», così avrebbe minacciato.

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