La Nuova Sardegna

Sassari

Il costone non minaccerà più Rebeccu

Il costone non minaccerà più Rebeccu

La Regione ha concesso altri fondi per salvaguardare il borgo dalle frane

21 dicembre 2018
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BONORVA. Nei giorni scorsi l’assessorato regionale ai lavori pubblici ha finanziato con ulteriori 200.000 euro, oltre i 100.000 già concessi, i lavori per la sistemazione e rafforzamento del costone roccioso di“Palas de Monte”, che sovrasta una collinetta, ai piedi della quale è abbarbicato il borgo medievale di Rebeccu che domina la pianura di Santa Lucia.

Grossi massi, per oltre 20 metri cubi di pietrame calcareo, nel mese di marzo scorso, si erano staccati dal costone roccioso e, dopo aver travolto alcuni pali passivi e, la rete, sistemati nel 2006 per il suo consolidamento e la messa in sicurezza, erano precipitati a valle e creato una grave ed incombente situazione di pericolo, limitata in parte dalle reti di protezione, posizionate ai piedi del costone, che avevano frenato la caduta dei massi che si erano staccati dal fronte principale. L’intervento dell’amministrazione comunale, e segnatamente dell’assessore ai lavori pubblici, Aldo Salaris, era stato immediato e, di concerto con l’amministrazione provinciale, era stata transennata l’acceso alla strada, la provinciale 126 che sale verso Rebeccu e si allaccia alla provinciale 43, con relativo divieto di transito. Una decisione necessaria a evitare situazioni di pericolo che crea notevoli disagi per chi intende raggiungere il borgo di Rebeccu per lavoro o a scopo puramente turistico ed è costretto ad arrivarvi passando da “Sa Costa”, a monte del villaggio, da “Merieri” e “Pistuddi”. «Si tratta di una situazione di emergenza che penalizza gravemente le attività di recupero e il progetto di qualità che interessano il borgo che, a breve sarà interessato da alcuni importanti interventi di recupero – ha osservato l’assessore ai Lavori pubblici e vice sindaco Aldo Salaris –. Occorre un’opera di tutela di un piccolo paradiso turistico, un importante patrimonio architettonico ed un prezioso ed inimitabile esempio di vita di una lontana civiltà contadina». L’amministrazione ha già conferito l’incarico ad alcuni esperti professionisti per lo studio e ricerca di soluzioni adeguate per proteggere la “Rocca” ed evitare il pericolo di altre frane e consentire la totale riapertura della strada d’accesso al borgo che a breve dovrebbe essere oggetto di diversi interventi che dovrebbero restituirgli vitalità, visibilità e l’antica bellezza e, con il rinnovo nelle strutture originali più espressive consentiranno ai visitatori di ammirare i resti di un’antica civiltà contadina.

Emidio Muroni

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