La Nuova Sardegna

Sassari

Cestino distrutto da un maxi petardo, il sindaco di Bonorva vieta i botti

Cestino distrutto da un maxi petardo, il sindaco di Bonorva vieta i botti

La deflagrazione violentissima durante la manifestazione della “Notte bianca”

23 dicembre 2018
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BONORVA. Una deflagrazione violentissima, ieri mattina, all’una, mentre era nella fase conclusiva la programmata manifestazione della “Notte bianca”, che aveva già proposto un concerto dei Gospol Tell Theo Gospel e la castagnata e braciolata in piazza, oltre agli stand dei mercatini sistemati nella piazza Santa Maria, ha mandato in frantumi un raccoglitore cilindrico di rifiuti, in ferro, collocato per gli usi civici su una parete laterale del locale dell’Associazione Anziani, in Corso Vittorio Emanuele II, di lato al palazzo comunale. Per fortuna in quel momento il traffico, sia pedonale sia veicolare, era piuttosto limitato, diversamente avremmo dovuto parlare di ben altri problemi. La violenza del botto ha creato notevole spavento negli abitanti e in quanti godevano in allegria di una serata fino a quel momento movimentata. Il sindaco Massimo Dagostino, vista la gravità dei fatti, ha vietato fino al 7 gennaio, su tutto il territorio del comune, l’utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici.

Un’ordinanza che aiuterà almeno a limitare l’uso indiscriminato di petardi, botti e quant’altro di simile, che emettono anche inquinanti PM10 e N02, e sono causa, potenzialmente, di ferite e traumi anche per gli animali domestici.

Considerato insufficiente il ricorso ai sistemi coercitivi, il primo cittadino ha fatto appello anche alla sensibilità collettiva e al senso di responsabilità, individuale. Ha ribadito in particolare il divieto di affidare a minori, anche se non espressamente vietati, eventuali artifici o prodotti inesplosi o da esplodere. La violazione dell’ordinanza, che si riferisce anche ai rivenditori dei petardi e botti, prevede l’applicazione di una sanzione da 25 a 500 euro e, nel caso di accertamento di illeciti penali, il deferimento all’autorità giudiziaria. Emidio Muroni

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