La Nuova Sardegna

Sassari

Luce sulle “cumbessias” ma ora serve un restauro

di Gavino Masia ; w
Luce sulle “cumbessias” ma ora serve un restauro

La parrocchia di San Gavino ha illuminato per le festività gli antichi alloggi sacri I lavori sono urgenti: servono 190mila euro e un piano di utilizzo delle case

23 dicembre 2018
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PORTO TORRES. La parrocchia di San Gavino ha illuminato in questi giorni le cumbessias – per creare una certa atmosfera di calore per il periodo natalizio – ma quelle strutture che si affacciano ad un lato della Basilica evidenziano da troppo tempo una urgente necessità di interventi di manutenzione. Negli anni scorsi e a più riprese sono state infatti presentate all’attenzione dell’amministrazione comunale la richiesta di contributi. Tra cui quella più importante, che prevedeva interventi di recupero primario degli edifici siti nel centro storico. Il Comune era d’accordo alla manifestazione d’interesse per partecipare al bando regionale e il parroco don Mario Tanca si era impegnato, in caso di finanziamento dell’intervento, a contribuire al programma di valorizzazione dell’edificato storico con 62mila euro. Il costo stimato per i lavori di restauro, riqualificazione e recupero delle Cumbessias era infatti di 190mila euro, considerato che durante il sopralluogo dei tecnici si erano evidenziati diversi punti di criticità e un degrado generalizzato. Una situazione che è notevolmente peggiorata da allora, nonostante gli sforzi di associazioni e della Caritas parrocchiale per tenere in ordine quelle costruzioni che erano destinate a sviluppare il turismo religioso. Già dal lontano 2002 ci fu addirittura una richiesta del Centro studi San Gavino al Comune, per chiedere all’impresa che aveva eseguito i lavori il ripristino urgente, visto gli errori in corso d’opera, per dare alle Cumbessias la loro perfetta funzionalità. Da allora ad oggi le istituzioni preposte non sono però mai intervenute, e le infiltrazioni di acque meteoriche dalla copertura delle strutture sta aumentando considerevolmente. Bisogna adeguare gli impianti esistenti alla normativa di settore, perché si tratta di spazi privati aperti e fruibili all’uso pubblico, e l’operazione preliminare all’intervento riguarda la rimozione dei canali di gronda. La proposta progettuale della parrocchia prevedeva il rigoroso utilizzo di materiali e tecnologie non invasive, oltre che conservative degli elementi costitutivi che caratterizzavano l’esistente. Nonostante lo stato di degrado, comunque, le Cumbessias ospitano la sede della Caritas di San Gavino, che periodicamente sostiene attraverso pacchi di viveri e supporto nelle utenze domestiche centinaia di famiglie bisognose. Nei giorni scorsi, inoltre, le buste degli alimenti a lunga conservazione e i giocattoli del “Miracolo di Natale” sono stato conservati all’interno delle costruzioni. La loro grande utilità dovrebbe spingere il Comune a trovare i finanziamenti, magari tra le pieghe del bilancio, per restituire il decoro al compendio monumentale di Monte Agellu.

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