La Nuova Sardegna

Sassari

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Piera Cilla racconta la storia della poesia creata dalle donne

BESSUDE. Un libro per restituire la voce alle molte donne poetesse vissute in Sardegna, e per compiere un atto di giustizia nei loro confronti. E’ il volume “Sa poesia de sas fèminas dae su '700 a...

29 dicembre 2018
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BESSUDE. Un libro per restituire la voce alle molte donne poetesse vissute in Sardegna, e per compiere un atto di giustizia nei loro confronti. E’ il volume “Sa poesia de sas fèminas dae su '700 a sos annos chimbanta de su '900”, di Piera Cilla (Pedra Tzilla), che ripercorre più di due secoli di storia della Sardegna, alla ricerca delle espressioni poetiche femminili. E i risultati sono stati davvero sorprendenti: sono più di ottanta de donne poetesse ritrovate e censite da Cilla in ogni angolo della Sardegna, per il periodo 1700-1950, e sarebbero molte di più se la ricerca si fosse spinta oltre il 1950, quando si ha l’avvento dell’editoria di massa, ed iniziano i concorsi letterari dove le donne sono sempre più spesso protagoniste. Di tutto questo, Piera Cilla ha parlato con Stefano Ruiu, alla presentazione del libro a Bessude. L’interrogativo che ha mosso l’autrice era quello di un’isola piena di poeti, dove nella famiglie spesso l’ispirazione si tramandava di padre in figlio, ma non comparivano mai le donne. Nonostante questo, le donne poetavano, e qualche volta – vedi il caso di Maria Farina di Osilo, che divenne anche amica di Grazia Deledda – tenevano testa agli uomini sul palco, nelle gare di poesia estemporanea. Il lavoro di Piera Cilla rende loro giustizia. (m.b.)

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