La Nuova Sardegna

Sassari

Asinara, resort e ristorante ospitati nel faro di Punta Scorno

di Gavino Masia
Asinara, resort e ristorante ospitati nel faro di Punta Scorno

La struttura rientra nel piano per la valorizzazione dei vecchi presidi militari. Ma per Antonio Diana (Ente Parco) «l’isola necessita di altri servizi primari»

29 dicembre 2018
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PORTO TORRES. Il faro di Punta Scorno e il semaforo dell’Asinara potrebbero diventare un resort con ristorante secondo la proposta annunciata di recente dalla Regione. Si tratta di una iniziativa per creare un nuovo sistema di ricettività dedicata al turismo sostenibile e legata alla cultura del mare e dell’ambiente mediterraneo. L’intenzione dell’assessorato regionale agli Enti locali è quello di creare un bando per la concessione cinquantennale, dietro il pagamento di un canone, dove venga raggiunto il giusto equilibrio tra l’interesse pubblico e quello privato. In questo caso la società che si aggiudicherà la concessione potrà fare solo interventi di ristrutturazione e conservazione, senza aggiungere nessun altro tipo di intervento che modifichi le caratteristiche di pregio storico-artistico e paesaggistico dell’immobile.

Nel valutare le proposte che si riceveranno dopo la pubblicazione del bando, infatti, gli uffici regionali terranno conto del recupero dei beni nel rispetto dei principi di tutela e conservazione e in linea con gli strumenti di pianificazione territoriale e comunale. «Siamo d’accordo che questi beni che hanno fatto la storia dell’Asinara – dice il vicepresidente dell’Ente Parco Antonio Diana – vengano concessi ai privati che hanno la seria intenzione sia di ristrutturarlo, onde evitare il decadimento, sia di creare una intrapresa economica che porti un valore aggiunto allo steso Parco». Questi beni che stuzzicheranno sicuramente l’interesse dei privati però, prima di concretizzarsi secondo quanto richiede la Regione, per Antonio Diana hanno necessità di essere preceduti da altri interventi di primaria importanza.

«Mi riferisco a servizi che necessitano finalmente di essere presenti tutto l’anno nell’isola, ossia acqua, energia elettrica e connessione internet. Il faro di Punta Scorno e la stazione semaforica dell’isola dell’Asinara rientravano qualche anno fa anche tra i progetti finanziati nell’ambito del Programma Enpi Med Phares di cui l’Agenzia della Conservatoria delle coste era l’ente capofila tra i paesi mediterranei. Il progetto voleva contribuire a valorizzare il patrimonio storico e culturale legato alla navigazione e a integrarlo nelle strategie e politiche per la gestione integrata delle zone costiere. Creando allora quello che la Regione sta proponendo oggi: un nuovo modello per la ristrutturazione e la gestione del patrimonio dei fari e delle stazioni semaforiche della Sardegna.

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