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CASTELSARDO. La gara è appena partita e prima di capire se Castelsardo indosserà o meno la corona del borgo più bello d’Italia c’è da attendere ancora un po’. Ma c’è un titolo che non ha bisogno di...

01 ottobre 2019
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CASTELSARDO. La gara è appena partita e prima di capire se Castelsardo indosserà o meno la corona del borgo più bello d’Italia c’è da attendere ancora un po’. Ma c’è un titolo che non ha bisogno di televoto e nemmeno di giurie di qualità Rai. È quello di borgo più litigioso. Nella rocca dei Doria basta annusare l’aria per capire come stanno girando le cose: prima una furibonda querelle sulla bandiera blu e le password sparite, poi l’attacco contro le poltrone-attack in Rete dei porti. E ora un caso sulle registrazioni per la trasmissione televisiva Il Borgo dei borghi, condotta da Camila Rasnovich. L’unica costante è lo scontro totale tra nuova e vecchia amministrazione comunale.

Si parte. La produzione del format di Rai 3, affidata alla Elephant Italia, prende per buono il lavoro registrato gli anni scorsi nei vari borghi arricchendolo con video freschi. Le integrazioni vengono quindi richieste ai vari territori coinvolti. In pratica la Elephant prende contatti con i referenti dei borghi utilizzati in passato.

La scoperta. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Antonio Capula, comincia a insospettirsi il 21 settembre scorso, quando l’ex sindaco Franco Cuccureddu pubblica un post sul gruppo facebook “Castelsardo uno dei borghi più belli d’Italia” per promuovere la puntata della trasmissione che di lì a poco vedrà protagonista la rocca dei Doria. A corredo gli screen delle pillole registrate – non si capisce bene da chi – mentre ritraggono una serie di persone, più gli ospiti dell’hotel La Baia, citate e ringraziate per la collaborazione dallo stesso Cuccureddu nel suo post.

Contromisure. Apriti cielo. In Comune capiscono che la cosa è già bella che infiocchettata. E la cosa li manda veramente in bestia. A quel punto si muove una task force che manco per la crisi di Sigonella: si attaccano al telefono con la produzione per dare risposta a domande tipo: chi ha deciso dove e come registrare i nuovi video? E soprattutto: perché il Comune non è stato coinvolto? Alla fine la produzione accoglie le istanze del Comune, scarta il materiale di cui Cuccureddu ha dato notizia sui social e manda in onda nuovi video girati dall’amministrazione. Con buona pace di chi ha registrato i precedenti spot “non ufficiali” e magari è rimasto incollato alla tv nella speranza (vana) di vedersi sotto al logo Rai.

L’attacco. Archiviata la puntata, dalla pagina facebook “Castelsardo bene comune” parte una raffica di palle incatenate: «Mai avremmo pensato di scrivere questo post perché mai avremmo pensato a bassezze del genere, per il solo scopo di gloria personale e non per il bene della nostra città. La partecipazione del nostro borgo non ha padrini né padroni». Ancora: «Diversi Comuni hanno cambiato amministrazione e hanno fornito i nuovi recapiti. Qualcuno invece ha fatto finta di nulla».

No comment. Il malcelato riferimento è rivolto a Franco Cuccureddu, fautore e sostenitore della “galassia borghi” in quel di Castelsardo e non solo: siede nel consiglio direttivo dell’associazione nazionale. Sentito al telefono, l’ex sindaco preferisce glissare sulla vicenda. Non intende alimentare polemiche e, tra l’altro, la ritiene «una questione personale che non riguarda il mandato amministrativo in Comune».



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