La Nuova Sardegna

Sassari

Ospizio nell’ex discoteca cadono le accuse di falso

di Luca Fiori
Ospizio nell’ex discoteca cadono le accuse di falso

Assolti il capo ufficio tecnico del Comune di Ozieri Volpe e il consigliere Piero Fae Per la stessa vicenda udienza fissata a novembre per il sindaco Marco Murgia

04 ottobre 2019
2 MINUTI DI LETTURA





OZIERI. Non ci fu alcun abuso d’ufficio e nessuno dei due commise il reato di falso in atto pubblico nel comportamento di Antonio Volpe, ozierese di 61 anni, all’epoca dei fatti capo dell’ufficio tecnico del comune di Ozieri e del geometra Piero Angelo Fae, anche lui ozierese di 48 anni, consigliere comunale.

I due erano finiti al centro di un’inchiesta della magistratura dopo un’indagine della guardia di finanza su alcuni lavori di ampliamento e cambio di destinazione d’uso per la realizzazione della casa per anziani “Papa Wojtyla” in un locale che un tempo aveva ospitato una discoteca, nel quartiere di San Nicola.

Ieri mattina il giudice dell’udienza preliminare Gian Cosimo Mura li ha assolti entrambi da tutte le accuse perché il fatto non sussiste.

I due, difesi dagli avvocati Nicola Satta, Agostinangelo Marras e Marco Costa, avevano scelto del rito abbreviato e la sentenza di ieri è stata per entrambi la fine di un incubo. Il collegio difensivo è riuscito a dimostrare che nè Volpe, in qualità di dirigente del servizio tecnico del Comune, nè Fae in qualità di progettista dei lavori di ampliamento della struttura, commisero alcun reato durante il lungo iter burocratico fatto d di carte bollate e interlocuzioni con i vari uffici comunali.

Il 21 novembre si discuteranno invece le posizioni delle altre persone coinvolte nella vicenda, tra le quali figura anche il sindaco di Ozieri Marco Murgia, legale rappresentante della società proprietaria dell’immobile su cui si era concentrata l’attenzione della guardia di finanza.

Il sostituto procuratore Corinna Carrara, titolare dell’inchiesta, aveva ipotizzato che l’attuale sindaco, all’epoca dell’inchiesta consigliere comunale e il geometra Fae, si fossero intromessi nelle scelte del settore dei Servizi Sociali del Comune «con insistenza – si legge nel capo d’imputazione – abusando del ruolo ricoperto in Comune, talvolta con fare minaccioso, talaltra chiedendo favori personali ai funzionari interessati, partecipando alle riunioni aventi ad oggetto il procedimento autorizzativo della casa alloggio».

Antonio Volpe era accusato invece di aver dichiarato la conformità della struttura «omettendo – aveva scritto il pubblico ministero nel capo di imputazione – tutti i profili di criticità emersi nel corso dei sopralluoghi effettuati dal personale comunale». A novembre insieme al sindaco dovranno presentarsi in tribunale anche le titolari della casa di riposo Maria Silvana Simula e Giuseppina Devinu e le dirigenti comunali Rosa Farina, responsabile all’epoca del settore Servizi sociali e Margherita Careddu, responsabile del procedimento relativo alla comunità “Papa Wojtyla”.



Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative