La Nuova Sardegna

Sassari

Wheeler: «I soldi ci sono ma niente scuolabus»

di Gavino Masia
Wheeler: «I soldi ci sono ma niente scuolabus»

Il sindaco in aula: «Finanziamenti tardivi, la soluzione migliore sono i rimborsi» La protesta delle mamme: «Ci negano un diritto nel più totale disinteresse»

04 ottobre 2019
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PORTO TORRES. L’amministrazione comunale ha confermato anche ieri mattina che a tutt’oggi non è previsto nessun servizio scuolabus riservato agli alunni iscritti alle scuole primarie e secondarie di primo grado residenti nell’agro cittadino. L’unica soluzione prospettata dalla giunta comunale rimane infatti quella dei rimborsi destinati agli alunni residenti a non meno di due chilometri dalla scuola più vicina, che sarà comunque concesso alle famiglie che presenteranno un reddito Isee non superiore ai 10mila euro. Una seduta di consiglio comunale movimentata ieri mattina dopo la presentazione dell’interpellanza del consigliere Davide Tellini – con alcune mamme degli alunni dell’agro sedute in platea – che chiedeva all’esecutivo pentastellato di trovare la soluzione più ottimale per garantire il servizio scuolabus ai tredici ragazzi (10 residenti nella borgata di Li Lioni e 3 nella frazione dell’Appiu) iscritti nelle scuole di Porto Torres. «Risulta che dal Fondo unico regionale sono stati programmati 89mila euro l’anno per il triennio 2019-2021 destinati al trasporto degli studenti nelle scuole dell’obbligo – ha detto Tellini -, e di queste cifre non erano a conoscenza i genitori degli studenti che vivono nell’agro: perciò ritengo che ci siano gli spazi di manovra economica per attivare il servizio scuolabus, contattando per esempio le imprese private che potrebbero garantire quel servizio». Il sindaco Sean Wheeler ha poi confermato l’esistenza delle risorse del fondo unico regionale, «seppur tardivo», per garantire ai Comuni un servizio a domanda individuale come quello dello scuolabus.

«Penso che il provvedimento di dare una sorta di indennizzo alle famiglie per il servizio scuolabus – ha precisato Wheeler -, sia stato e sia allo stato attuale la migliore soluzione che possiamo offrire per garantire il diritto allo studio alle famiglie che vivono lontano e che soffrono il disagio. Non abbiamo smesso di sondare qualsiasi altro tipo di discorso – ha aggiunto -, ma in questo momento le famiglie sanno che non le stiamo abbandonando, perché abbiamo destinato loro un contributo per il trasporto dei ragazzi dal luogo di residenza a scuola».

La decisione dell’amministrazione non ha però soddisfatto le mamme presenti in aula: «Non abbiamo visto un reale interessamento della giunta – hanno detto le mamme – rispetto a quella che per noi è invece una vera e propria emergenza: anche i nostri figli piccoli si stanno infastidendo di questa situazione senza alcuna prospettiva positiva, che rischia di aggravarsi con l’arrivo della stagione invernale».

L’assessore alla Cultura, Mara Rassu, ha parlato dell’analisi dei costi scuolabus svolta insieme alla struttura comunale: «E’ emersa l’antieconomicità di un servizio che negli anni ha costituito un enorme esborso per le nostre casse pubbliche».

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