La Nuova Sardegna

Sassari

Il Comune di Sassari sfratta la Torres femminile

di Giovanni Bua
Il Comune di Sassari sfratta la Torres femminile

Palazzo Ducale non rinnova la concessione dell’ex “campo nero”, trasformato in un gioiello dalla squadra pluriscudettata 

05 ottobre 2019
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SASSARI. Il Comune sfratta le ragazze rossoblù. Il campetto in erba dietro le gradinate del Vanni Sanna, rimesso a nuovo dalla Torres femminile nel 2017 e da allora utilizzato per allenare una quarantina di ragazze delle squadre giovanili, non sarà più a disposizione della gloriosa squadra cittadina. Palazzo Ducale ha deciso di rientrarne pienamente in possesso, e dividerne l’utilizzo (tramite avviso pubblico), tra squadre dilettantistiche del territorio che abbiamo problemi a trovare spazi.

Una vera doccia fredda per le ragazze del presidente Andrea Budroni, che sarà costretto a trasferire la “cantera” torresina in un paese del circondario, seguendo la prima squadra che già gioca le sue partite di campionato a Usini.

Una beffa resa ancor più amara dal fatto che il campetto gioiello che ora si può ammirare nello spazio del vecchio “campo nero”, tra le gradinate e piazzale Segni, è frutto del sudore (e dei soldi) messi in campo dalla società, tra le più titolate d’Italia, rinata nel 2015 dopo una serie di traversie societarie che avevano portato all’esclusione dalla serie A (e da tutti i campionati) della pluriscudettata Torres.

Una storia gloriosa, e un amore per il calcio femminile che in città e ben più antico e radicato di quello rilanciato in tutta Italia dal recente mondiale in Francia, che aveva convinto il presidente Budroni (che ha gli uffici della società sotto la gradinata del Vanni Sanna) ad “allargarsi”, chiedendo al Comune alla fine del 2016 di dargli in concessione l’area abbandonata da anni (tra il campo tiro degli arcieri Torres e l’area incolta dietro la ex biglietteria), solo parzialmente rimessa a nuovo nel 2013 dalla Torres maschile di Capitani e da allora diventata un groviglio di sterpaglie, rovi e immondizia.

Accordo concluso a inizio 2017, convenzione firmata per due anni, rinnovabili di ulteriori dodici mesi e società immediatamente al lavoro per ripulire la discarica a cielo aperto. Rovi, che bloccavano i cancelli, sterpaglie alte oltre due metri, rifiuti di ogni genere scaricati dal mercatino di piazzale Segni, ma anche pompa del pozzo rotta, come la cisterna. E terreno di gioco da ricreare praticamente dal nulla.

Un lavoro faticoso e certosino, culminato nella creazione di un campo in erba da calcio a 9, circondato di bouganville e aiuole, diventato un vero gioiello, dove la società rossoblù ha fatto allenare per due anni Under 17, esordienti, giovanissimi e Academy, rilanciando il settore giovanile della società.

Gioiello per cui la Torres paga un canone mensile (raddoppiato da quando il campo è in erba), ma che soprattutto cura in maniera maniacale, con ritocchi quasi quotidiani del giardiniere (solo quello costa 500 euro al mese) e un “rispetto” del delicato manto erboso che si può raggiungere solamente quando si usa qualcosa di proprio, che tanta fatica è costato creare.

Non abbastanza per il Comune che, scaduta la convenzione biennale lo scorso 30 luglio, ha deciso di non rinnovarla. Informandone città e società con una delibera apparsa nei giorni scorsi nell’albo pretorio, presentata dall’assessore alle Attività educative giovanili e sportive e approvata dalla giunta. «Negli ultimi anni si è accentuato il problema della carenza di impianti sportivi di calcio – recita il documento – in particolar nel settore giovanile, spesso in difficoltà nel reperire campi di calcio per gli allenamenti». E per questo l’amministrazione, tornando alla gestione diretta dell’impianto, ha deciso di affidarne la concessione: «attraverso la pubblicazione di un avviso pubblico, rivolto alle società sportive dilettantistiche di calcio del territorio, concedendo il campetto a non più di tre società, per due volte alla settimana, per un tempo massimo di sei ore per ciascuna, con una tariffa di utilizzo che verrà determinata in concomitanza con l’approvazione del bilancio di previsione 2020-2022».

Una scelta lecita, che lascia però la Torres senza casa, e che mette in pericolo anche la “salute” del delicato campetto in erba. Che, sottoposto ad utilizzo intensivo, potrebbe finire per costare per la manutenzione al Comune molto più di quanto incasserebbe dalla gestione.

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