La Nuova Sardegna

Sassari

Università 

Il braccio di ferro va avanti e l’ospedale veterinario resta chiuso

Il braccio di ferro va avanti e l’ospedale veterinario resta chiuso

SASSARI. All’Università c’è già clima di elezioni, di passaggio di testimone tra un rettore e l’altro, le fazioni affilano le armi e il braccio di ferro per la chiusura dell’Ospedale Didattico...

09 ottobre 2019
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. All’Università c’è già clima di elezioni, di passaggio di testimone tra un rettore e l’altro, le fazioni affilano le armi e il braccio di ferro per la chiusura dell’Ospedale Didattico Veterinario Universitario accentua la tensione. Per ora i vertici dell’Università e quelli della Clinica ci sono solo interlocuzione, ma niente disgelo. E sulle possibili soluzioni, da ambo le parti, c’è il massimo riserbo. Il rettore Carpinelli non intende rilasciare dichiarazioni, men che meno il direttore generale dell’Ateneo Nicoletti. Ma anche per lo staff di via Vienna la situazione è delicata ed è più prudente il silenzio.

La situazione è la seguente: l’ospedale didattico universitario è chiuso da una settimana, e tutti gli utenti sono costretti a emigrare nelle altre strutture di Oristano o di Assemini.

Le uniche attività che vengono ancora svolte a Sassari riguardano alcune emergenze per i cani randagi, raccolti feriti per strada. Ma per i clienti privati le porte dell’ambulatorio restano chiuse. Si tratta di una scelta drastica fatta dai veterinari. Il direttore del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie Eraldo Sanna Passino aveva inviato al rettore Carpinelli un documento che elencava in maniera dettagliata le carenze della struttura e lamentava il mancato supporto da parte dell’Università. La principale criticità riguarda l’assenza di un amministrativo che sbrighi tutte le pratiche contabili dell’ambulatorio, dalla fatturazione delle prestazioni erogate, alle mansioni di cassa, pagamenti e resti. Tutte operazioni che sottraggono tempo prezioso allo staff medico, impegnato nelle cure degli animali o nella didattica per gli studenti dell’Università. Ancora non è chiaro quali siano le intenzioni dell’Università, ma è certo che in questo braccio di ferro ad andarci di mezzo sono gli animali e i loro proprietari, che si ritrovano senza un punto di riferimento in città.

In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative