Controlli a distanza: regole e rischi
Mercoledì il focus di Confindustria e Ispettorato del lavoro su leggi e tutele
11 ottobre 2019
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SASSARI. Fornire un quadro di sintesi delle principali novità legislative in tema di controllo a distanza dei lavoratori. Mercoledì Villa Mimosa ha ospitato un seminario promosso da Confindustria Centro Nord Sardegna in collaborazione con la Direzione regionale e provinciale dell’Ispettorato del Lavoro. Dopo i saluti del direttore di Confindustria Giansimone Masia e la relazione introduttiva del direttore dell’Ispettorato provinciale del Lavoro Massimiliano Mura, è stato proposto ai rappresentanti delle aziende presenti un focus dettagliato su adempimenti e passaggi da effettuare per rispettare le limitazioni poste dal legislatore a seguito della diffusione delle tecnologie digitali e degli strumenti informatici. Oggi infatti, quando si parla di controlli a distanza, non ci si limita più ai soli sistemi audiovisivi. Occorre considerare anche i pc, gli smartphone, i tablet o ancora i gps collocati nelle vetture aziendali o nei mezzi di lavoro, nonché i sistemi di registrazione degli accessi e delle presenze o ogni altro sistema o mezzo che possa, anche incidentalmente, monitorare la prestazione lavorativa del dipendente in azienda.
Aspetti analizzati dai relatori, tutti e tre ispettori del lavoro della Direzione regionale, Silvia Serra, Gabriele Cauli e Roberto Usai.
«Il tema tocca la privacy e la dignità della persona-lavoratore, insieme alle esigenze organizzative aziendali e di protezione del patrimonio dell’impresa. E deve fare i conti con l’innovazione della tecnologia che dal 1970 a oggi è nettamente mutata», ha spiegato il direttore dell’Ispettorato Mura. La disciplina, contenuta nello Statuto dei Lavoratori, è stata infatti di recente modificata dal Jobs Act. La nuova formulazione prevede che gli impianti e strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza possono essere impiegati per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale.
Aspetti analizzati dai relatori, tutti e tre ispettori del lavoro della Direzione regionale, Silvia Serra, Gabriele Cauli e Roberto Usai.
«Il tema tocca la privacy e la dignità della persona-lavoratore, insieme alle esigenze organizzative aziendali e di protezione del patrimonio dell’impresa. E deve fare i conti con l’innovazione della tecnologia che dal 1970 a oggi è nettamente mutata», ha spiegato il direttore dell’Ispettorato Mura. La disciplina, contenuta nello Statuto dei Lavoratori, è stata infatti di recente modificata dal Jobs Act. La nuova formulazione prevede che gli impianti e strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza possono essere impiegati per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale.