La Nuova Sardegna

Sassari

I colori dell’Isola sfilano a Chiaramonti

 I colori dell’Isola sfilano a Chiaramonti

Grande successo domenica per l’ottava edizione di «Costumes e Costumanzias»

15 ottobre 2019
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CHIARAMONTI. Berrittas, muncaloros, faldittas. Copricapi, fazzoletti, grembiuli e gonne nei colori vivaci dell’abito della festa o da sposa, oppure nel nero di quello da vedova delle “Rondinelle”, impreziositi da ricami fatti da mani pazienti. Camicie, gilet e corpetti corredati di bottoni e altri preziosi, eredità di una tradizione antica, ricca e variegata, quasi infinita nelle sue varianti che distinguono, pur accomunandoli, i costumi tipici di un paese della Sardegna dall’altro.

Un patrimonio che è ritornato a sfilare a Chiaramonti grazie ai gruppi folk e alle singole persone che continuano a custodire questi abiti bellissimi e ricchi di storia e alla Pro Loco che per l’ottavo anno consecutivo domenica scorsa ha ospitato circa trentasei rappresentanze di altrettanti Comuni in occasione della manifestazione «Costumes e Costumanzias»: figuranti di tutte le età che li hanno indossati e proposti con fierezza e orgoglio a un pubblico che ogni volta non può che restarne ammaliato, meravigliato da tanta varietà, ricchezza e cura nei particolari e nei tessuti. Tutte le province e le regioni storiche della Sardegna sono state rappresentate. Nel corso della sfilata, ogni gruppo in costume, introdotto da un cartello o tappeto con il nome del paese di appartenenza portato da un bambino di Chiaramonti in segno di ospitalità, ha fatto sosta in piazza Repubblica davanti al palco dal quale la poetessa Maria Sale e lo scrittore e studioso Tore Patatu hanno presentato i vari costumi.

Al termine della sfilata la festa è proseguita in piazza Repubblica con i balli sardi sulle note dell’organetto e della fisarmonica di Alberto Caddeo, della chitarra di Alessandro Carta e accompagnati dalla voce di Giovanni Magrini. Da sottolineare lo sforzo compiuto dall’organizzazione che ha predisposto i pasti per tutte le persone ospiti, preparando sia il pranzo che la cena. Molto graditi e presi d’assalto sono stati anche gli stand gastronomici di operatori locali che hanno proposto lo «street food» con prodotti locali e genuini preparati al momento. Nella serata di sabato Pro Loco e amministrazione hanno aperto i lavori di «Costumes e Costumanzias» con la presentazione del nuovo libro di Tore Patatu «Non ci credete, c’ero io!»: un’autobiografia scritta sull’onda dei ricordi della memoria, che segue il percorso semantico di un cognome: Patatu, esposto a mille “simpatici” (non sempre) dileggi».

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