La Nuova Sardegna

Sassari

La “Casa di Alice” per aiutare gli adolescenti

La “Casa di Alice” per aiutare gli adolescenti

La comunità di accoglienza per minori verrà inaugurata domani da tre donne a Costa Paloni

22 ottobre 2019
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SASSARI. Una idea nata poco meno di un anno fa e resa concreta in sette mesi. Tre donne combattive e pronte a mettersi in gioco per scendere nella frontiera degli ultimi, dove c’è bisogno di una mano e il lavoro non manca.

Nasce così la Comunità di accoglienza per adolescenti (dai 10 ai 18 anni) che verrà inaugurata domani alle 18 nella strada vicinale Costa Paloni, sulla Buddi Buddi. Licia Careddu e Claudia Bassu, con una esperienza professionale interessante nel sociale (dall’università fino al lavoro sul campo), e Cristina Barletta (che sarà la rappresentante legale) sono pronte a battezzare “Casa Alice Miller”. Una intitolazione non casuale quella alla psicologa e saggista svizzera, che ha scritto pagine importanti sulla psicologia dell’età evolutiva e degli abusi inflitti ai minori.

Si parte, quindi, la comunità avrà inizialmente otto posti letto e una volta a regime potrà impiegare - per le diverse competenze - sette operatori. I contatti con i servizi sociali dei Comuni - da quello di Sassari agli altri del territorio e della Sardegna - ci sono già stati e presto la Comunità “Miller” avrà i primi ospiti. Adolescenti in difficoltà e per i quali è necessario costruire un percorso fuori dall’ambiente familiare.

La casa ha già le porte aperte, costruita su più piani e immersa nel verde è stata pensata per offrire spazi come quelli che si trovano nelle famiglie. Nessuna forzatura, anzi apertura massina verso gli altri per sostenere il reinserimento.

Tutt’attorno un terreno di circa 2mila metri quadrati e un frutteto di 4mila dove spiccano alberi di olivo, melograni, cachi, fichi e fichi d’india, ma anche una bella vigna. Della serie, la ricetta del lavoro che rafforza la crescita e il recupero può essere applicata con idee innovative e coinvolgenti.

I percorsi di Licia Careddu (che è la coordinatrice della comunità) e Cristina Barletta si sono incrociati con quello di Claudia Bassu che ormai da più di un anno stava coltivando il progetto di realizzare un intervento in campo sociale, dove le cose da fare - specie per gli adolescenti - non mancano di certo. E quando l’unione è stata formalizzata, la Carta dei servizi era già bella e pronta e le prime valutazioni hanno confermato che la strada era quella buona. Domani si comincia. (g.b.)

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