Un pontile e 64 boe per il diporto
Il Parco nazionale dell’Asinara potenzia gli ormeggi in cinque zone dell’isola
22 ottobre 2019
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PORTO TORRES. Sarà la società Marina Service a gestire le sessantaquattro boe e il pontile galleggiante lungo 30 metri per l’ormeggio delle imbarcazioni a vela e motore che transitano nell’Area marina protetta dell’Asinara.
É questo il risultato del bando di gara predisposto dall’Ente Parco e riservato a ditte individuali, società, cooperative e raggruppamenti temporanei di impresa. Aziende che dovevano dimostrare le capacità tecniche, professionali, economiche e giuridiche e che erano in regola con la normativa vigente in materia e sicurezza sul lavoro.
I campi boe sono divisi nelle cinque località del Parco dell’Asinara - Cala Reale, Fornelli, Cala d’Oliva, Ponte Bianco e Trabuccato - e la società vincitrice potrà gestirli fino al 31 dicembre del 2020 e con l’ormeggio riservato esclusivamente al diporto nautico. Altre boe presenti nelle acque dell’isola dell’Asinara sono invece riservate ad altri operatori che offrono servizi sul Parco, ovvero centri di immersione, pesca turismo, charter a vela e visite guidate.
«Sulle boe è previsto la sostituzione di tutti i sistemi di fissaggio con nuove tecnologie più sostenibili – spiega il direttore dell’Ente Parco Vittorio Gazale –, evitando così qualsiasi tipo di interazione negativa sul fondale, e questo intervento è permesso grazie al finanziamento del progetto Life Sea Forest dell’Unione Europea, coordinato dall’Ispra e con il partenariato del Parco de La Maddalena e Parco del Cilento».
Il progetto sarà presentato oggi alla conferenza mondiale sui servizi ecosistemici di Hannover dal direttore Gazale, e ha come obiettivi l’incremento della capacità dei serbatoi di carbonio delle praterie di Posidonia dell’Asinara e la valorizzazione dei servizi ecosistemici dell'habitat della posidonia oceanica. (g.m.)
É questo il risultato del bando di gara predisposto dall’Ente Parco e riservato a ditte individuali, società, cooperative e raggruppamenti temporanei di impresa. Aziende che dovevano dimostrare le capacità tecniche, professionali, economiche e giuridiche e che erano in regola con la normativa vigente in materia e sicurezza sul lavoro.
I campi boe sono divisi nelle cinque località del Parco dell’Asinara - Cala Reale, Fornelli, Cala d’Oliva, Ponte Bianco e Trabuccato - e la società vincitrice potrà gestirli fino al 31 dicembre del 2020 e con l’ormeggio riservato esclusivamente al diporto nautico. Altre boe presenti nelle acque dell’isola dell’Asinara sono invece riservate ad altri operatori che offrono servizi sul Parco, ovvero centri di immersione, pesca turismo, charter a vela e visite guidate.
«Sulle boe è previsto la sostituzione di tutti i sistemi di fissaggio con nuove tecnologie più sostenibili – spiega il direttore dell’Ente Parco Vittorio Gazale –, evitando così qualsiasi tipo di interazione negativa sul fondale, e questo intervento è permesso grazie al finanziamento del progetto Life Sea Forest dell’Unione Europea, coordinato dall’Ispra e con il partenariato del Parco de La Maddalena e Parco del Cilento».
Il progetto sarà presentato oggi alla conferenza mondiale sui servizi ecosistemici di Hannover dal direttore Gazale, e ha come obiettivi l’incremento della capacità dei serbatoi di carbonio delle praterie di Posidonia dell’Asinara e la valorizzazione dei servizi ecosistemici dell'habitat della posidonia oceanica. (g.m.)
