La Nuova Sardegna

Sassari

«Disabilità, maggioranza pigliatutto»

Nominati i membri della commissione. Il Pd: «Patto di ferro tra sindaco e M5s»

23 ottobre 2019
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SASSARI. Maggioranza pigliatutto con centrodestra e centrosinistra a bocca asciutta. e il Pd che accusa: «Stanno saltando, una dopo l’altra, le normali e consolidate prassi di divisioni dei ruoli. Usando il “gioco” di contare il M5s, di fatto organico al governo cittadino, come forza di opposizione. Un modo sbagliato, prepotente e ingiustificabile di agire – ha detto Fabio Pinna – , che non ha precedenti anche quando i numeri di chi era in maggioranza a Palazzo Ducale erano ben più netti, e il successo elettorale ben più largo».

Teatro dello scontro la riunione congiunta di IV e V commissione che ieri mattina doveva eleggere i due rappresentanti del consiglio comunale nella commissione disabilità, già protagonista di un ruvido confronto in aula con il centrosinistra contrario alla decisione (poi passata a maggioranza) di dare diritto di voto ai “tecnici” dell’ufficio scolastico provinciale e dell’Ats integrati da quest’anno in commissione. E, proprio questo scontro, sembra essere costato il posto al centrosinistra. Che, dopo l’elezione di Sofia De Martis, al momento di fare il suo nome (di prassi uno dei due rappresentanti è appannaggio delle opposizioni), ha assistito prima alla sospensione dei lavori per una irrituale riunione di maggioranza (di solito la maggioranza si astiene sul nome del rappresentante dell’opposizione) e poi al ritorno in riunione e al voto compatto per il candidato presentato dal M5s: la consigliera Laura Useri, che ha battuto il nome proposto dal centrosinistra unito, Fabio Pinna, e quello del centrodestra, Mariolino Andria.

«Il comportamento della maggioranza è irrituale e sbagliato – attacca Fabio Pinna –. E rende sempre più palese l’asse di ferro che si è creato tra Murru e Campus, che vuole “mangiare” tutte le cariche, anche quelle che spettano alle opposizioni. Il voto dei commissari di maggioranza poi, invece che la rituale astensione, sembra voler sottolineare che si premia chi in Consiglio sta zitto. E si punisce chi osa opporsi. Un modo di agire che non ci intimorisce, e che non cambierà di una virgola la nostra azione in aula, che sarà propositiva ma vigile nel denunciare ciò che non riteniamo giusto per il bene della città». (g.bua)

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