Sassari, maltratta la convivente: arrestato un 33enne
I carabinieri hanno applicato il “codice rosso” varato di recente. Episodi simili anche verso i figli
23 ottobre 2019
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SASSARI. I carabinieri del comando provinciale hanno applicato l’altra notte il “codice rosso” varato dal governo per contrastare la violenza contro donne e minori. I militari della compagnia di Sassari sono intervenuti in una abitazione dove un 33enne sassarese stava maltrattando la convivente. L’uomo è stato arrestato e i militari hanno espletato tutte le procedure previste dalla normativa dando comunicazione immediata al magistrato. L’uomo è stato trasferito in regime di detenzione domiciliare in un’altra abitazione.
Dalle indagini è emerso che già in passato l’arrestato si era reso protagonista di episodi simili nei confronti della donna e anche dei figli minori.
I carabinieri sono intervenuti (e la tempestività dell’azione ha sicuramente evitato conseguenze ancora più gravi) su richiesta della donna che, spaventata per quanto stava accadendo in casa nel corso della notte, ha chiesto aiuto chiamando la centrale operativa del 112.
Il “codice rosso” impone una rapida corsia preferenziale per le indagini che riguardano reati specifici, e tra questi figurano maltrattamenti, violenza sessuale, stalking e lesioni commesse in contesti familiari o nell’ambito di relazioni di convivenza. Tempi serrati quindi per l’acquisizione della prova e per la valutazione concreta del pericolo che corre la vittima.
Dalle indagini è emerso che già in passato l’arrestato si era reso protagonista di episodi simili nei confronti della donna e anche dei figli minori.
I carabinieri sono intervenuti (e la tempestività dell’azione ha sicuramente evitato conseguenze ancora più gravi) su richiesta della donna che, spaventata per quanto stava accadendo in casa nel corso della notte, ha chiesto aiuto chiamando la centrale operativa del 112.
Il “codice rosso” impone una rapida corsia preferenziale per le indagini che riguardano reati specifici, e tra questi figurano maltrattamenti, violenza sessuale, stalking e lesioni commesse in contesti familiari o nell’ambito di relazioni di convivenza. Tempi serrati quindi per l’acquisizione della prova e per la valutazione concreta del pericolo che corre la vittima.
