La Nuova Sardegna

Sassari

Abuso da demolire a Valledoria

di Salvatore Santoni

Inchiesta della Procura su un’immobile della società Meridiana: tra i proprietari il figlio del sindaco

26 ottobre 2019
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VALLEDORIA. Circa duecento metri quadri di un intero piano, il secondo, che svetta in cima alla filiale Unicredit di corso Europa, sono finiti al centro di una bufera che da giorni sta tenendo banco a Valledoria. L’amministrazione comunale del sindaco Paolo Spezziga ha infatti fatto scattare un’ordinanza di demolizione a carico dei proprietari dell’immobile, una società guidata dal figlio ingegnere del primo cittadino. La stessa ditta che fino a pochi giorni prima delle elezioni era diretta dallo stesso sindaco. Tutto è nato da un’inchiesta della Procura di Sassari aperta in seguito a un esposto, cui sono seguite anche altre segnalazioni. A quel punto sono partite le indagini, svolte dai carabinieri di Valledoria.

Al centro della questione ci sarebbe un progetto autorizzato in passato, ma sul quale pendeva una variante in corso d’opera che dai primi accertamenti non si sarebbe mai perfezionata. La notizia dell’ordinanza ha cominciato a circolare con insistenza nei corridoi del municipio dal 6 agosto scorso, quando al protocollo è arrivato un documento «relativo a indagini di polizia giudiziaria» che riguardano l’immobile che si trova in corso Europa, tra i civici 38 e 38 C. A quel punto nell’ufficio tecnico è suonato l’allarme, e i funzionari immediatamente hanno verificato la situazione documentale del fabbricato.

Rispolverati gli archivi, i tecnici comunali hanno deciso anche di effettuare un sopralluogo sul posto per fotografare la situazione di fatto e metterla a confronto con i carteggi progettuali. E hanno scoperto che, come scrive il responsabile del settore Edilizia privata e Urbanistica nell’ordinanza numero 3 del 4 ottobre scorso, «l’intero secondo piano dell’edificio è stato realizzato senza un regolare titolo edilizio e che pertanto si configura un abuso». Per questo motivo l’ufficio ha ordinato l’immediata demolizione delle opere abusive e il ripristino dello stato dei luoghi entro 90 giorni.

Il Comune ha accertato anche che l’immobile è in capo alla società Meridiana immobiliare Srl, con sede legale a Tempio Pausania, ma col cuore operativo diviso tra Valledoria e Viddalba. I due amministratori sono infatti Stanislao Spezziga e Roberta Piera Chiaramonti. Il primo è il figlio del sindaco Paolo e, oltre a rappresentare la società, detiene anche una quota di minoranza pari a 29.150 euro. In passato la Meridiana è stata guidata proprio dall’attuale sindaco di Valledoria, che il 17 maggio 2017 ha donato la quota al figlio e poco dopo ha lasciato anche il timone della società.

L’entrata in scena in Meridiana dell’imprenditore Paolo avviene l’8 luglio del 2005 con un ruolo nel cda come consigliere, incarico poi cessato l’11 giugno del 2012. In quei giorni Paolo Spezziga diventa infatti amministratore unico della società: prende il timone dal 5 aprile 2012 e lo lascia il 6 giugno 2017. Cioè pochi giorni prima delle elezioni comunali di Valledoria, dove si presenta (e vince) per la carica di sindaco. «Ho fatto parte di una compagine che purtroppo è entrata in crisi – spiega il sindaco Spezziga –. In ogni caso l’opera è stata realizzata nel 1997, i progetti erano approvati, ma la pratica era stata sospesa perché si chiedeva la demolizione di un sopra scala. So che c’è un procedimento di regolarizzazione in corso». «Credo che questa ordinanza – spiega l’ingegnere Stanislao Spezziga – abbia destato molto interesse per il solo fatto che mio padre sia stato uno dei soci costituenti, detenendo solamente il 26.45% delle quote. Certo è che, come amministrazione della società Meridiana, metteremo in atto qualunque azione dovesse rendersi necessaria ad ottemperare alle disposizioni delle leggi e norme urbanistiche ed edilizie, di cui abbiamo profondo rispetto, e nell’interesse pubblico».

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