La Nuova Sardegna

Sassari

Porto Ferro, le associazioni invitano il Comune

Porto Ferro, le associazioni invitano il Comune

Festa di fine stagione del gruppo che dal 2017 lavora al rilancio. «Venite a vedere cosa abbiamo fatto»

27 ottobre 2019
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SASSARI. Una “festa” di fine stagione, dedicata alla tutela ambientale dell’arenile della baia ma anche suggello della sempre più solida rete spontanea di soggetti che da molti anni operano e hanno profonda conoscenza delle problematiche di tutela, gestione e valorizzazione economica dei beni comuni. L’appuntamento è per le 10 a Porto Ferro, e l’evento, a carattere «educativo e ricreativo» ha anche un non trascurabile “peso” politico.

L’invito a partecipare è stato infatti inviato dalla rete di otto tra cooperative e associazioni al presidente del consiglio comunale, chiedendogli (come avvenuto) di estenderlo a tutti i consiglieri. Con Piccoli Passi, Vosma, Alea Ricerca&Ambiente, Sardinia nature, Bonga Surf Family, Vosma Onlus e Sardegna naturista, che intendono «realizzare il primo incontro conoscitivo con la nostra aggregazione, motivata a proseguire nell’animazione di un modello innovativo unico in Sardegna», confermando «la nostra totale disponibilità a collaborare con l’amministrazione comunale e sviluppare l’aggregazione con l’inclusione di altri soggetti locali che siano interessati al percorso di rilancio sostenibile dell’area».

Un’apertura importante, e anche un richiamo a non mandare all’aria il lungo lavoro che ha portato prima all’aggregazione degli operatori locali dei servizi di turismo sostenibile, delle associazioni culturali, educative, ambientali e sportive e di alcune aziende agricole biologiche e integrate che già operano nell’area di Porto Ferro, Lago di Baratz, Villa Assunta ed Eremitu. E poi alla presentazione nel corso del 2018 una prima proposta di interventi prioritari per garantire la tutela ambientale e paesaggistica e il rilancio economico un modello di sviluppo d’area che dovrà privilegiare la sostenibilità ambientale con bassi impatti ambientali, la qualità dei servizi offerti, la sicurezza e la protezione civile anche in chiave di adattamento ai cambiamenti climatici, la crescita culturale e l’educazione alla sostenibilità, l’espressione artistica e musicale in particolare rivolta al mondo giovanile, lo sport come strumento sociale ed educativo e come risorsa turistica, e l’impegno etico responsabile delle imprese e delle associazioni verso la cura dei beni comuni e l’utilizzo economicamente sostenibile delle strutture e degli spazi disponibili».

Un percorso durato anni, tra strappi, proteste, incontri e soluzioni, finito con una serie di proposte raccolte in una delibera di giunta dell’aprile 2019 che assumeva l’impegno di sostenere le aggregazioni spontanee di operatori dell’area. Un percorso arrivato all’ultimo metro, che doveva finire con l’istituzione della rete di operatori presenti nell’area Porto Ferro - Lago Baratz - Villa Assunta per favorire processi di sviluppo economico-produttivo sostenibile, prevedendo uno specifico percorso di governance. Con tanto di richiesta al Demanio (comunicata formalmente dal Comune il 28 giugno) proprietaria di gran parte delle aree interessate dal progetto, con l’intento di annunciare la successiva formale richiesta di acquisizione in comodato d’uso gratuito delle stesse con l’opzione del successivo acquisto (a prezzo simbolico) al fine di completare il quadro del futuro partenariato pubblico-privato.

Ultimo metro che però è diventato qualche chilometro. Con la nuova maggioranza che ha parzialmente accolto l’invito a “chiudere” portato in consiglio comunale con una mozione firmata da Fabio Pinna, ex vicesindaco e assessore all’Ambiente, che la “faccenda” Porto Ferro ha seguito passo passo innamorandosi nel mentre in maniera viscerale del piccolo, complesso e affascinante mondo racchiuso nella baia.

Mozione “declassata” a ordine del giorno (da impegno vincolante a semplice raccomandazione), con un interesse del Comune comunque ancora in campo. E un impegno che il gruppo di associazioni vuole far tornare vincolante, facendo respirare ai consiglieri la inconfondibile e contagiosa atmosfera della spiaggia sassarese. (g.bua)

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