La Nuova Sardegna

Sassari

Ozieri, scuole sarde in prima linea contro lo spopolamento

di Barbara Mastino
Ozieri, scuole sarde in prima linea contro lo spopolamento

La cittàè ha ospitato la prima edizione nell’isola degli hackathon promossi dal Miur. Gli studenti di 18 istituti superiori hanno presentato progetti per trovare soluzioni

27 ottobre 2019
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OZIERI. Dove non arriva la politica può arrivare la buona progettazione, supportata dalle tecnologie 4.0, e anche gli studenti, se adeguatamente formati, possono riservare delle piacevoli sorprese in termini di proposte e idee anche su temi spinosi come lo spopolamento.

È stato questo il risultato dell’Hack4Sardinia, primo hackathon regionale, promosso dall’istituto Fermi, che ha portato a Ozieri studenti di diciotto istituti superiori da tutta l’isola. Per tre giorni oltre cento studenti e i loro insegnanti si sono cimentati in tavoli di lavoro per creare progetti di contrasto allo spopolamento, tema scelto dalla scuola perché legato al territorio e ritenuto meritevole di finanziamento dal Miur, che negli ultimi anni sta promuovendo vari hackathon in giro per l’Italia nell’ambito delle azioni del Piano nazionale scuola digitale.

L’hackathon (fusione tra i termini hack, mutuato dall’informatica, e il suffisso thon della maratona) è una metodologia di problem solving tramite concorso di idee che nasce nelle imprese informatiche e che nei primi anni duemila si è diffusa in ogni settore. Il suo utilizzo nella scuola avviene in Italia da poco tempo, ma vari hackathon si sono già svolti tra Milano e Genova, Verona (durante il Vinitaly) e Campobasso. L’istituto Fermi di Ozieri, al cui interno operano docenti formati in queste metodologie e che fanno parte del circuito Futura Italia, ha partecipato con i suoi studenti a vari hackaton, e quest’anno ha avuto l’importante compito di organizzare il primo hackathon in Sardegna.

Non era certo scontata la scelta di Ozieri come sede, e aver privilegiato una zona interna (l’istituto ha sedi anche a Bono, Thiesi, Buddusò e Bonorva) è un segnale importante soprattutto per gli studenti, che non devono sentirsi penalizzati dal fatto di frequentare una scuola di periferia.

Indicativa anche la scelta del tema, il contrasto allo spopolamento, scelto dalla scuola con la consulenza della società di supporto alle imprese Onde Alte, che opera anche con gli hackathon, curando il supporto ai tavoli di lavoro (e presente anche a Ozieri).

Al termine della maratona sono stati presentati 18 progetti, con otto finalisti: Ussassai, una famiglia per tutti, poi vincitore, che ha studiato una formula di ripopolamento basata sull’attrarre piccole famiglie dando loro la possibilità di vivere il paese nelle case e a contatto con i residenti; Tradizioni da vivere, per Ula Tirso, soluzioni basate su eventi legati alle produzioni locali; “Sorresearch”, per Borutta, con un progetto legato al convento come luogo di soggiorno anche per studiosi, per la presenza della preziosa biblioteca e di un ricco archivio; il progetto del Gruppo 6 per la creazione di una app con informazioni e notizie sui piccoli paesi curata direttamente dai suoi abitanti: Spazio alla Sardegna, a Silius, dove creare un centro di astronomia legato alla presenza del radiotelescopio; Incubatirso, creazione di un centro di sostegno alle imprese partendo dalle tipicità; Le Notti d’Omodeo, creazione di un centro di cinematografia a Seddì; e, infine, Mountain Dew, creazione di un centro di ricerca in Marmilla.

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