il fatto a sedini
Accusato di aver incendiato pneumatici, assolto gommista
SEDINI. Era stato accusato di aver dato fuoco a un cumulo di rifiuti abbandonati «depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate», scriveva il pubblico ministero Mario Leo nella...
02 novembre 2019
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SEDINI. Era stato accusato di aver dato fuoco a un cumulo di rifiuti abbandonati «depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate», scriveva il pubblico ministero Mario Leo nella richiesta di rinvio a giudizio del 2016. Ma il giudice Salvatore Marinaro alcuni giorni fa – accogliendo la tesi dell’avvocato difensore Tina Lunesu – ha assolto Nazauro Pirisino, gommista settantenne di Sedini, per non aver commesso il fatto.
L’incendio era scoppiato in un podere lontano dal paese, di proprietà dell’imputato. Ma Pirisino non era stato trovato sul posto, tutt’altro. Lì c’era arrivato insieme ai carabinieri e si eraanzi dato da fare per spegnere quanto prima le fiamme.
Durante il processo, l’avvocato Lunesu ha spiegato come il suo assistito non avesse alcun interesse ad appiccare il fuoco considerato che a ogni acquisto di nuova merce anticipava il cosiddetto contributo ambientale “Pfu” che comprende lo smaltimento.
Secondo la tesi della Procura fu invece il settantenne a provocare l’incendio di quel cumulo di rifiuti «costituito da circa trenta pneumatici per autoveicoli».
La Lunesu durante il dibattimento ha evidenziato – attraverso prove documentali e testimoniali – anche un altro aspetto, ossia il fatto che Pirisino in passato era stato vittima di atti intimidatori. Volendo quindi in questo modo sostenere che la natura dell’episodio per il quale era finito a processo poteva essere ben diversa.
Al termine della sua discussione il pubblico ministero ha chiesto la condanna dell’imputato ma il giudice monocratico – anche alla luce delle argomentazioni prospettate dalla difesa – ha emesso nei confronti del gommista una sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto. (na.co.)
L’incendio era scoppiato in un podere lontano dal paese, di proprietà dell’imputato. Ma Pirisino non era stato trovato sul posto, tutt’altro. Lì c’era arrivato insieme ai carabinieri e si eraanzi dato da fare per spegnere quanto prima le fiamme.
Durante il processo, l’avvocato Lunesu ha spiegato come il suo assistito non avesse alcun interesse ad appiccare il fuoco considerato che a ogni acquisto di nuova merce anticipava il cosiddetto contributo ambientale “Pfu” che comprende lo smaltimento.
Secondo la tesi della Procura fu invece il settantenne a provocare l’incendio di quel cumulo di rifiuti «costituito da circa trenta pneumatici per autoveicoli».
La Lunesu durante il dibattimento ha evidenziato – attraverso prove documentali e testimoniali – anche un altro aspetto, ossia il fatto che Pirisino in passato era stato vittima di atti intimidatori. Volendo quindi in questo modo sostenere che la natura dell’episodio per il quale era finito a processo poteva essere ben diversa.
Al termine della sua discussione il pubblico ministero ha chiesto la condanna dell’imputato ma il giudice monocratico – anche alla luce delle argomentazioni prospettate dalla difesa – ha emesso nei confronti del gommista una sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto. (na.co.)
