La Nuova Sardegna

Sassari

Pannoloni a domicilio, caos e proteste

Pannoloni a domicilio, caos e proteste

Non funziona il nuovo regime Ats: consegne limitate e cattiva qualità dei presidi

11 novembre 2019
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SASSARI. Doveva servire a snellire la burocrazia e aiutare le famiglie, invece il nuovo servizio dell’Ats di consegna dei pannoloni e traverse a domicilio si sta rivelando peggio del “male” che doveva curare. Peregrinazioni da un ufficio all’altro, con una perdita di tempo e disagi che nessuno avrebbe pensato di dover mettere in programma. Per non parlare della qualità della nuova fornitura, considerata molto scadente rispetto alla precedente, con fastidi evidenti per gli utilizzatori.

Così, sul web è un susseguirsi di proteste e indignazione. «Non si può giocare sulla pelle dei malati, che sono le persone più deboli. Ma nemmeno su quella di chi li assiste, che ha già tanti altri problemi da risolvere».

La consegna dei pannoloni per i pazienti incontinenti e cronici prima avveniva in farmacia ogni mese. A settembre l’Ats ha annunciato che dal primo ottobre sarebbe entrato in vigore il nuovo regime, con forniture a cadenza trimestrale. Ma poi ha fatto retromarcia: non si parte più da ottobre ma da novembre. Chi pensava che lo slittamento potesse servire a rendere più efficiente la gestione a domicilio si è dovuto subito ricredere. A distanza di dieci giorni, infatti , è il caos.

Molti destinatari non hanno ancora ricevuto a casa i presidi sanitari, nonostante abbiano presentato la richiesta con anticipo, con il risultato che li stanno acquistando di tasca propria. In attesa della telefonata dalla ditta che ha vinto l’appalto di fornitura e distribuzione “Porta a porta”per la consegna a domicilio, che non è arrivata ancora a tutti, hanno provato a chiamare il numero verde, ma nessuno ormai risponde. Andare agli sportelli dell’ex Inam in via Tempio per reclamare è sottoporsi a un’odissea. File dalle 6 del mattino che le persone sono state costrette a fare più volte in giorni diversi perché, vista l’alta affluenza di pubblico, al primo tentativo non sempre si riesce. Ma anche i più “fortunati” che hanno già ricevuto i panni, hanno di che lamentarsi. Oltre alla loro qualità, è accaduto che siano state sbagliate le misure. L’Ats si è già scusata, ma niente è cambiato finora.



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