La Nuova Sardegna

Sassari

Benetutti, minacce a sindaco e carabinieri

di Elena Corveddu
Benetutti, minacce a sindaco e carabinieri

Scritte su strade e muri. Cosseddu: «Pochi individui infangano il nome del nostro paese»

14 novembre 2019
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BENETUTTI. Erano impegnati in un servizio di controllo del territorio - sabato notte - quando, verso mezzanotte e mezza, i carabinieri di turno a Benetutti hanno notato delle scritte sui muri e sulla strada all’ingresso del paese, verso l’uscita per Nuoro.

“Avete rovinato le nostre tradizioni, carabinieri e sindaco morirete...». Queste le minacce contro il primo cittadino di Benetutti Enzo Cosseddu e i carabinieri di Benetutti apparse nella notte tra sabato e domenica, proprio nel giorno di festa di San Salvatore.

«É un’azione che attraverso quelle scritte porta con sé anche la firma – è il primo commento di Cosseddu –. L’unico pensiero che mi lega a questa frase sulle tradizioni - ha spiegato il primo cittadino - va ad alcuni cavalieri del paese. Non sono preoccupato per me ma sono fortemente infastidito da come alcuni individui possano così infangare il buon nome del nostro paese».

L’antefatto risale, secondo le ricostruzioni del sindaco, all’ottobre del 2018 quando per la festa di San Francesco, alcuni cavalieri erano stati multati dai carabinieri per non aver rispettato le ordinanze sindacali che regolano il transito dei cavalli e del cavalieri.

«È molto semplice – prosegue il sindaco – dopo mezzora dal termine della processione, i cavalieri sono tenuti a riportare nei propri ricoveri i cavalli. L’ordinanza comunale serve proprio per far sì che i cavalli e cavalieri, in deroga, sfilino alla nostre processioni e alle manifestazioni religiose, proprio per salvaguardare le tradizioni del paese che alcuni pensano che l’amministrazione comunale voglia invece far morire».

Sempre secondo il sindaco, un altro fatto è un chiaro segnale che fa pensare alla firma delle scritte di manaccia di morte. «Lo scorso 17 ottobre si festeggiava in paese Santa Rosalia. Alla processione hanno partecipato pochissimi cavalieri. Gli altri? Protesta contro la nostra ordinanza comunale che, come per le altre manifestazioni che prevedono la sfilata di cavalli, imponeva il rientro dei cavalli entro un certo orario».

Stessa scena per San Salvatore lo scorso 9 novembre, giorno in cui sono apparse le scritte minatorie: i cavalieri disertano la processione. Dai fatti e dalle voci che corrono nel paese riguardo gli autori della scritte si dissocia l’associazione, in primis l’associazione Ippica Benetuttese che fin dalla domenica mattina ha espresso la propria solidarietà al sindaco Enzo Cosseddu.

«Sappiamo bene – ha aggiunto Cosseddu – che l’opera di queste minacce è il frutto di alcuni personaggi che ben si discostano dalla totalità dei cavalieri e dalle tradizioni che amiamo, anzi, il novanta percento dei cavalieri sono rispettosi delle regole”. Sul fatto indagano i carabinieri della stazione di Benetutti e della compagnia di Bono. Diversi gli elementi già raccolti dagli investigatori.

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