La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, i giovani di Pegaso mettono le ali

di Giovanni Bua
Sassari, i giovani di Pegaso mettono le ali

Sei ragazzi segnalati dal tribunale dei minori hanno concluso il reinserimento, uno è stato assunto

16 novembre 2019
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SASSARI. Uno di loro ha trovato lavoro, come aiuto cuoco. Gli altri saranno chiamati per qualche giornata extra, e comunque hanno in tasca un curriculum, qualche certificato e tante esperienze da raccontate e mettere in pratica. È un vita che riprende quella di sei giovani sassaresi, dai 16 ai 18 anni, che ieri hanno finito il loro anno di lavoro al Pegasus hotel (l’ex Vialetto). O, meglio, è una vita che mette le ali.

Questo il nome del progetto (giovani con le ali) che i ragazzi, selezionati con l’aiuto del direttore del Centro di Giustizia Minorile di Sassari, Giampaolo Cassitta, tra quelli “messi alla prova”, hanno frequentato con profitto tale da meritarsi un’opportunità di lavoro.

Tutta farina del sacco della cooperativa sociale Pegaso di Ossi, che grazie alla project manager Daniela Auzzas e alla responsabile di progetto Maria Lina Piga, è andata in giro per l’Italia a caccia di fondi per permettere ai ragazzi di “mettere le ali”, lavorando nel hotel di loro proprietà: l’ex Vialetto, ora Pegasus hotel.

Missione compiuta, con la fondazione “Terzo Pilastro Internazionale” di Roma che ha messo sul piatto 30mila euro, integrati da 10mila confinanziati dalla stessa coop, che hanno permesso di mettere in piedi il progetto di inserimento socio-lavorativo.

Un anno intenso, iniziato con percorsi specifici per acquisire qualifiche e certificazioni, tre mesi di training psicologico e motivazionale, e infine il tirocinio lavorativo vero e proprio: i giovani hanno imparato i mestieri di aiuto cuoco, addetto alla manutenzione alberghiera e addetto magazzino, tutte professionalità molto richieste in una regione come la Sardegna basata su un’economia a forte valenza turistica.

Il tutto seguiti passo passo da figure altamente qualificate: l’educatrice Pieranna Devilla, le due psicologhe Francesca Mallao e Angela Mulas e i responsabili dell’hotel di via Predda Niedda, Alessandro Pittalis e Carlo Mentasti.

Un cammino di rientro nella società per mezzo di un “potenziamento” delle capacità professionali e sociali, lungo e impegnativo. Che ha dato i suoi frutti. Uno dei giovani sassaresi è stato infatti assunto come aiuto cuoco. Altri saranno chiamati a mettersi ancora alla prova quando l’hotel avrà bisogno del loro lavoro.

«Il progetto Pegaso – spiega la project manager Daniela Auzzas – nasce per dare una speranza a questi giovani, per donare loro la possibilità di una vita diversa, per donare loro le ali. Adesso realizzeremo, con Daniele Paglia, un video per sensibilizzare sul delicato argomento dell’inclusione sociale». «L’ intero progetto è un articolato percorso pensato non solo per insegnare un mestiere a questi ragazzi ma per fargli imparare a relazionarsi con il mondo esterno – sottolinea la responsabile del progetto Lina Piga –. Ringrazio la Fondazione Terzo Pilastro Internazionale di Roma che ha creduto in noi» . «Per noi è un onore mettere a disposizione il nostro hotel per una causa nobile – chiude Alessandro Pittalis –. Speriamo che nel futuro questo progetto possa continuare a vivere in modo da dare un possibilità ad altri ragazzi per farli uscire dall’ombra e spiccare il volo».
 

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