La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, pazienti ricoverati inutilmente per 255 giorni

di Luigi Soriga
Sassari, pazienti ricoverati inutilmente per 255 giorni

Malati “sequestrati” nella sezione di Pneumologia, tempi di degenza altissimi perché la rete territoriale non funziona

15 novembre 2019
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SASSARI. A un certo punto dal semplice ricovero si passa al “sequestro di persona”. Accade per quattro pazienti di Pneumologia: parliamo di casi al limite del paradossale, che però sono la cartina di tornasole di una situazione dei reparti ospedalieri che appare al collasso.

Ricoveri eterni. La prima richiesta di dimissioni risale al 18 febbraio scorso, e invece il paziente occupa ancora un letto. Significa che ad oggi ha collezionato 255 giorni di ricovero inutile. Considerando che ogni giorno di permanenza in pneumologia costa all’Aou dai 500 ai 600 euro, vuol dire che l’azienda per un solo paziente ha speso inutilmente 153mila euro.

Un altro paziente, sempre in Pneumologia, è stato ricoverato il 7 maggio 2019. Avrebbe potuto lasciare l’ospedale un mese dopo. Invece anche lui ha già accumulato 152 giorni di permanenza inutili, quindi un altro evitabile scontrino per l’Aou di 92mila euro.

Rete inesistente. Questo spreco di risorse e di posti letto preziosissimi avviene perché la rete territoriale è totalmente ingolfata e non riesce ad accogliere i pazienti stabilizzati dall’Hub di primo livello di Sassari. Le poche Rsa della provincia sono sold-out e per accettare una new entry trascorrono circa 90 giorni. Le strutture di Ozieri, Alghero, Ittiri e Thiesi faticano a farsi carico dei pazienti della loro area di provenienza.

Il cortocircuito. Il risultato è un cane che si morde la coda: reparti zeppi, barelle al posto dei letti, quindi anche 10 pazienti in più in reparti che ne dovrebbero contenere 20, carichi di lavoro che raddoppiano per il personale assegnato a quei reparti, infermieri che impazziscono tra un campanello e l’altro, livello e qualità di assistenza che si abbassa drasticamente, troppa concentrazione di malati in una manciata di metri quadrati significa alti rischi di infezioni batteriche, quindi complicanze nell’iter di guarigione e allungamento della degenza. Poi la carenza di posti letto porta a ricoveri impropri in reparti non specifici per la cura di una determinata patologia, e a costi aziendali che lievitano.

800mila euro buttati. «Da questo cortocircuito si può uscire solo attivando una stretta sinergia con l’Ats e facendo in modo che il territorio ricominci ad assorbire i pazienti che noi possiamo dimettere – spiega il direttore generale dall’Aou Nicolò Orrù – pensate a un’enorme portone di ingresso sempre aperto come è il Pronto Soccorso, e dall’altra parte una porticina d’uscita sempre difettosa. È questo che avviene nella sanità sassarese. Per avere un’idea dell’inefficienza di un sistema ingolfato, nel 2018 abbiamo fatturato all’Ats le giornate di ricovero inutile. Per quell’anno abbiamo totalizzato un cifra di 800mila euro. E stiamo conteggiando anche il 2019». Naturalmente si tratta di soldi virtuali, e l’Ats non risarcirà mai l’Aou per la mancata presa in carico nei presidi periferici dei pazienti dimissibili dal Santissima Annunziata o dalle Cliniche.

Sinergia con Ats. «Per alleggerire i nostri reparti – prosegue Orrù – dovrebbe accadere questo: un paziente di Ittiri, una volta risolta la fase acuta della patologia e stabilizzato, dovrebbe rientrare subito nella struttura di riabilitazione di Ittiri. Questo però non avviene. E un hub di primo livello come Sassari dovrebbe accogliere solo i casi ad alta complessità, mentre quelli più semplici dovrebbero essere gestiti anche dai presìdi di Alghero e Ozieri. Invece il pronto soccorso è una porta sempre aperta per i pazienti provenienti da ogni zona, e non si possono far rimbalzare. Una volta presi in carico non si può far a meno di ricoverarli. Capite quindi a quale pressione sono sottoposti il Santissima Annunziata».

Tempi medi di degenza. Ma i soldi e i numeri restano comunque il modo migliore per sostanziare le cose che non funzionano. E a proposito di dati, un altro parametro illuminante riguarda i tempi medi di degenza.

La media nazionale di degenza per paziente è di 6,5 giorni. In Sardegna il tempo di permanenza si alza, e la cifra è 6,9. Ma se analizziamo l’Aou di Sassari i valori aumentano sensibilmente, e arrivano a 8,1 giorni. Una Medicina interna del Santissima Annunziata registra dei tempi medi di degenza di 8 giorni. Ma se ci si sposta alle Cliniche di San Pietro, e si dà un’occhiata a Clinica Medica e Patologia Medica, si nota che la cifra si impenna arrivando a 13 giorni di degenza. La media è decisamente troppo elevata. Inoltre, analizzando i dati, saltano all’occhio i numeri di Reumatologia delle Cliniche: nel 2018 degenza media di 19 giorni e un numero di ricoveri nel primo semestre del 2019 pari a 38.

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