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Sassari

Nuoro, tre fratelli di Thiesi condannati per l’aggressione a un poliziotto

Nuoro, tre fratelli di Thiesi condannati per l’aggressione a un poliziotto

Erano accusati, a vario titolo, di di lesioni a pubblico ufficiale, tentata rapina, guida in stato di ebbrezza e danneggiamento la sorella

14 novembre 2019
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NUORO. Si è chiuso ieri mattina davanti al giudice monocratico Alessandra Ponti il processo a carico dei tre fratelli di Thiesi: Giuseppe, Sebastiano e Maria Elena Olivieri, accusati di lesioni a pubblico ufficiale oltre che di tentata rapina (Giuseppe), guida in stato di ebbrezza (Sebastiano) e danneggiamento la sorella. Il giudice ha ratificato l’accordo tra le parti emettendo una sentenza di condanna a due anni e sei mesi per i due fratelli e a due per la sorella.

Su richiesta dei difensori, gli avvocati Giancarlo Frongia e Sergio Milia, che hanno chiesto l’attenuazione della misura restrittiva, il giudice, inoltre, ha disposto l’obbligo di dimora per Giuseppe e Salvatore che si trovavano agli arresti domiciliari, e di firma per la sorella Maria Elena che dal giorno dell’udienza di convalida aveva l’obbligo di dimora. I tre fratelli di Thiesi il 29 settembre scorso, durante un posto di blocco all’altezza di Budoni, dopo essersi rifiutati di sottoporsi all’alcoltest, avevano aggredito due poliziotti in servizio al distaccamento di Polizia stradale di Siniscola che erano finiti in ospedale con il naso fratturato.

Gli agenti intervenuti a seguito di una segnalazione, avevano fermato poco prima delle tre di notte la Saab con a bordo i fratelli Olivieri, reduci dal festeggiamento del compleanno di uno dei tre in un locale di Budoni. Dopo aver chiesto i documenti, il capo pattuglia aveva disposto la prova dell’etilometro per valutare le condizioni psicofisiche di Sebastiano che si trovava alla guida della vettura. Ma sia il conducente che gli altri due occupanti si erano rifiutati e, vista l’insistenza dei poliziotti , prima hanno opposto resistenza, poi dopo averli spintonati li hanno colpiti con violenza al volto.

Giuseppe Olivieri aveva anche cercato di rubare la pistola di ordinanza a uno degli agenti che, però, era riuscito a bloccarlo. Maria Elena Olivieri, invece, una volta ammanettata con un calcio era riuscita a sfondare il vetro della volante.

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