La Nuova Sardegna

Sassari

Sorso, l’ex caserma sarà del Comune per almeno 40 anni

di Salvatore Santoni
Sorso, l’ex caserma sarà del Comune per almeno 40 anni

Accordo tra amministrazione e Provincia dopo anni di liti Pronto un piano da 1,5 milioni per farne un polo del gusto

15 novembre 2019
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SORSO. L’ex caserma dei carabinieri in capo al Comune di Sorso per i prossimi quarant’anni, più altrettanti opzionabili. Sono questi i termini dell’accordo procedimentale raggiunto tra l’amministrazione guidata dal sindaco Fabrizio Demelas e la Provincia in attesa di dipanare l’incertezza sulla proprietà dell’immobile storico. La firma del documento è prevista per oggi, nel corso di una cerimonia a inviti che, a partire dalle 16, va in scena nell’aula consiliare del municipio di piazza Garibaldi.

L’accordo. L’appuntamento di oggi è il punto di arrivo di un patto stretto nei mesi scorsi nel corso di una conferenza di servizi tra il primo cittadino, l’amministratore straordinario della Provincia Pietrino Fois e l’assessore regionale agli Enti locali, Quirico Sanna. Si tratta di un accordo raggiunto per aggirare l’ostacolo di una situazione ingarbugliata. Questo perché due relazioni notarili, commissionate una dal Comune e una dalla Provincia, arrivano a conclusioni diametralmente opposte: ogni ente rivendica per sé la proprietà dell’immobile.

La storia. L’edificio, costruito nel 1600 dai cittadini di Sorso con la finalità di ospitare i frati minori, era entrato nel patrimonio del Comune poco dopo la metà del diciannovesimo secolo a causa delle leggi repressive che posero fine agli ordini religiosi. Ceduto in uso all’allora amministrazione provinciale affinché la destinasse a caserma dei carabinieri, l’immobile è tuttora abbandonato a sé stesso.

I tentativi. Lo spartiacque della storia dell’ex caserma di piazza Marginesu ha una data ben precisa: il 2 dicembre del 2016. L’allora segretario generale dell’ente Michele Pasca aveva messo nero su bianco una richiesta ufficiale che inoltra alla Provincia in nome e per conto dell’amministrazione comunale guidata da Giuseppe Morghen. L’obiettivo? Restituire l’edificio storico alla città dopo circa un secolo e mezzo dalla concessione in uso gratuito. Due mesi prima, il 18 ottobre del 2016, la commissione Cultura del Comune si era riunita per sentire la relazione della studiosa Vanna Pina Delogu – ha recuperato lei i documenti storici che dimostrerebbero la titolarità in capo al Comune – e prendere in mano la situazione. All’epoca sembrò una svolta, ma da quel giorno la storia dell’ex caserma sparì dall’agenda politica della città.

Lo scontro. La questione del caseggiato storico di piazza Marginesu ricompare l’anno scorso in una querelle pubblica – che ha segnato la fine di un asse politico che sembrava indissolubile – tra il consigliere regionale Antonello Peru e l’ex sindaco Giuseppe Morghen. Peru aveva infatti tolto dal cilindro un emendamento per finanziare, con i fondi regionali, l’acquisto del bene dalla Provincia. La cosa non era piaciuta a Morghen, che non essendo stato coinvolto nell’operazione politica si era quindi sentito scavalcato.

I fondi. In ogni caso il degrado nell’ex caserma, promette l’amministrazione comunale, durerà ancora per poco. Sul caseggiato, infatti, stanno per piovere 1,5 milioni di euro di finanziamento per la riqualificazione. Fondi freschi instradati su piazza Marginesu dopo due emendamenti presentati dal consigliere regionale (900mila) e grazie al “sacrificio” della scheda progettuale in rete metropolitana dell’ex cinema Goldoni (600mila).

Il tutto per realizzare un progetto per un polo del gusto e un centro esperienziale in agricoltura (Ceja).

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