La Nuova Sardegna

Sassari

Un calcio al razzismo: in campo c’è l’accoglienza

di Vincenzo Garofalo
Un calcio al razzismo: in campo c’è l’accoglienza

Nel campionato di Seconda categoria gioca la squadra dei richiedenti asilo La Duos Pedes a Carbonazzi incontra l’Usd Sennori: una sfida di solidarietà

15 novembre 2019
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SASSARI. Domenica 17 novembre al campo di Carbonazzi si giocherà la partita di calcio del campionato di Seconda categoria fra l’Asd Duos Pedes e l’Usd Sennori.

Ma il calcio per una volta passerà in secondo piano. In campo, alle 15, non scenderà solo lo sport. Protagonista della giornata sarà la fratellanza.

La Duos Pedes è una squadra composta esclusivamente da richiedenti asili o protezione internazionale, esempio unico in Sardegna e che ha un solo gemello in tutta Italia, la Sant Ambroeus di Milano.

La Duos Pedes è nata lo scorso anno dalla tenacia del presidente-allenatore Marco Mura, e del suo secondo Domenico Mudadu, decisi a tutti i costi a rompere il tabù dell’accoglienza e sbriciolare le barriere dell’indifferenza, della paura dei pregiudizi. Tutto questo giocando a calcio, scommettendo sullo sport come veicolo di integrazione e umanità.

Per rendere omaggio all’impegno della Duos Pedes e dare il miglior benvenuto ai venticinque ragazzi arrivati coi barconi dall’Africa alla ricerca di una vita normale, dirigenti e giocatori del Sennori hanno deciso di non essere indifferenti: domenica scenderanno in campo indossando una maglia con su scritto: “Duos Pedes – Sennori = Fratellanza” accanto al logo di due mani, una nera e una bianca che si stringono. «Per noi questo è un gesto che ha un grande significato, e che ci rincuora dei tanti sforzi che facciamo. Lo scorso anno abbiamo giocato in terza categoria e abbiamo vinto la Coppa disciplina, conquistandoci la stima degli avversari e della federazione», commenta Marco Mura.

«Abbiamo sempre avuto ottime accoglienze su tutti i campi, ma questa sarà la prima volta che la squadra avversaria lancia un messaggio così importante. È un gesto che ci emoziona molto e che ci conferma di agire nel modo giusto.

Non abbiamo la pretesa di essere un modello o di voler proporre ricette per risolvere un problema complesso come quello dell’immigrazione. Ci impegniamo però perché, anche attraverso lo sport, la parola migrante scompaia, e sia sostituita una volta per tutte dalla parola “persona”».

Un impegno che ha fatto breccia facilmente nel Sennori: «Non ci sentiamo di fare nulla di eccezionale», spiega il presidente dell’Usd Sennori, Gianni Desini.

«Anche noi in squadra abbiamo un cosiddetto “migrante”. Il nostro Mamadou arriva dall’Africa ed è uno di noi. Indossare questa maglietta ci è sembrato la cosa più naturale del mondo per cercare di far sentire questi ragazzi a casa loro. Hanno già sofferto tanto, e accoglierli a braccia aperte, cm comprensione, amicizia e umanità è il minimo che la nostra società possa fare».

In campo il messaggio arriverà anche dalla Figc-Lega nazionale dilettanti, che per mano del vicepresidente vicario del Comitato regionale Sardegna, Roberto Desini, consegnerà una targa-premio al presidente della Duos Pedes, Marco Mura, come riconoscimento per il suo impegno sportivo e sociale: «L’attività della Duos Pedes è perfettamente in linea con le iniziative che la Fgic sta portando avanti per favorire l’integrazione sociale e culturale dei tanti migranti che approdano nel nostro Paese», spiega Desini.

«Il presidente Mura ha dimostrato grande sensibilità umana e culturale e non può che avere tutta la stima della Federazione».

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