Il Comune contro Enel nella guerra dei lampioni
di Giovanni Bua
L’amministrazione provvederà ad acquisire coattivamente 1200 punti luce Sono di proprietà della società che ha chiesto che le vengano restituiti
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SASSARI. Il Comune muove le sue truppe nella “guerra dei lampioni” in corso da 15 anni con Enel Sole, approvando in consiglio l’inizio dell’iter che porterà all’acquisizione “coatta” degli impianti, attualmente di proprietà dell’azienda.
L’oggetto del contendere dell’annosa vicenda è infatti il passaggio di mano di 1200 degli oltre 14mila punti luce cittadini, di proprietà dell’azienda del gruppo Enel specializzata nell’illuminazione pubblica. Azienda che, dopo una serie di convenzioni con l’amministrazione comunale partite nel 1992, secondo la quale concedeva al Comune l’utilizzo dei punti luce con l’obbligo di eseguire sugli stessi manutenzioni ordinarie e straordinarie, ha deciso di chiedere, una quindicina d’anni fa, la restituzione degli impianti.
Da lì è partita una prevedibile, quanto lunghissima, guerra legale, con il Comune che rivendicava il diritto di acquisire gli impianti, in quanto servizio pubblico, ed Enel sole che continuava a rivendicarne la restituzione.
Una battaglia dalle alterne fortune, con il Comune vincitore in primo grado, la sentenza parzialmente riformata in appello, e ora di fronte alla Cassazione. E l’amministrazione che, in attesa e comunque indipendentemente dalla pronuncia della suprema corte, ha deciso di mettersi avanti con il lavoro.
Nell’ultima seduta del consiglio comunale è stato votato infatti l’avvio del procedimento per l’acquisizione coattiva degli impianti, di cui verrà data in seguito comunicazione alla società, riconoscendo che i punti luce svolgono servizio pubblico e sono dunque, secondo il codice civile, di proprietà del Comune.
La pratica è passata a maggioranza con l’astensione del centrodestra. Con Mariolino Andria che chiedeva che la “stima” del valore dell’impianto, vecchia di tre anni, venisse aggiornata in modo da ridurre gli accantonamenti messi da parte dall’amministrazione per il futuro acquisto, ad oggi di oltre 600mila euro.
L’oggetto del contendere dell’annosa vicenda è infatti il passaggio di mano di 1200 degli oltre 14mila punti luce cittadini, di proprietà dell’azienda del gruppo Enel specializzata nell’illuminazione pubblica. Azienda che, dopo una serie di convenzioni con l’amministrazione comunale partite nel 1992, secondo la quale concedeva al Comune l’utilizzo dei punti luce con l’obbligo di eseguire sugli stessi manutenzioni ordinarie e straordinarie, ha deciso di chiedere, una quindicina d’anni fa, la restituzione degli impianti.
Da lì è partita una prevedibile, quanto lunghissima, guerra legale, con il Comune che rivendicava il diritto di acquisire gli impianti, in quanto servizio pubblico, ed Enel sole che continuava a rivendicarne la restituzione.
Una battaglia dalle alterne fortune, con il Comune vincitore in primo grado, la sentenza parzialmente riformata in appello, e ora di fronte alla Cassazione. E l’amministrazione che, in attesa e comunque indipendentemente dalla pronuncia della suprema corte, ha deciso di mettersi avanti con il lavoro.
Nell’ultima seduta del consiglio comunale è stato votato infatti l’avvio del procedimento per l’acquisizione coattiva degli impianti, di cui verrà data in seguito comunicazione alla società, riconoscendo che i punti luce svolgono servizio pubblico e sono dunque, secondo il codice civile, di proprietà del Comune.
La pratica è passata a maggioranza con l’astensione del centrodestra. Con Mariolino Andria che chiedeva che la “stima” del valore dell’impianto, vecchia di tre anni, venisse aggiornata in modo da ridurre gli accantonamenti messi da parte dall’amministrazione per il futuro acquisto, ad oggi di oltre 600mila euro.